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Scontro nel Centrodestra sullo Ius Scholae: Tajani riapre il dibattito sulla cittadinanza

Roma, 16 agosto 2024 – Il tema della riforma della cittadinanza torna a infiammare il dibattito politico italiano, grazie alle recenti dichiarazioni del vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani. In un’intervista al Messaggero, Tajani ha espresso il sostegno del suo partito allo ius scholae, una proposta che consentirebbe agli stranieri nati in Italia di acquisire la cittadinanza al termine di uno o più cicli scolastici. Questa posizione, tuttavia, ha sollevato tensioni all’interno della maggioranza di governo, composta anche da forze decisamente contrarie a qualsiasi cambiamento nella legge sulla cittadinanza.

Il Sostegno di Tajani allo Ius Scholae

Tajani ha spiegato che lo ius scholae non rappresenta né una scorciatoia né una misura di sinistra, bensì una riforma che riflette un principio caro all’ex premier Silvio Berlusconi. Il vicepremier ha sottolineato come la forza e le potenzialità economiche dell’Italia derivino anche dalla capacità di integrare persone provenienti da altri Paesi, pur mantenendo una posizione ferma contro l’immigrazione irregolare e la criminalità. Tajani ha evocato il “modello dell’antica Roma”, dove la cittadinanza romana era ambita da milioni di persone, come esempio di una politica di apertura che può rendere una nazione competitiva.

La Reazione degli Alleati di Governo

Le dichiarazioni di Tajani hanno immediatamente suscitato reazioni all’interno della coalizione di centrodestra. La Lega, attraverso il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, ha ribadito la propria ferma opposizione a qualsiasi modifica della legge sulla cittadinanza. Molteni ha affermato che la legge attuale, basata sullo ius sanguinis, funziona bene e non c’è motivo di cambiarla, aggiungendo che il centrodestra è stato eletto proprio per garantire che non venga modificata. Anche Gian Marco Centinaio, ex ministro e vicepresidente del Senato, ha dichiarato che il percorso attuale per ottenere la cittadinanza è già sufficientemente virtuoso e non necessita di ulteriori cambiamenti.

Fratelli d’Italia ha espresso una posizione simile, con la deputata Grazia Di Maggio che ha definito il tema dello ius scholae troppo complesso per essere affrontato in un contesto in cui la sinistra tenta di politicizzare ogni questione. Secondo Di Maggio, non esistono le condizioni per aprire un dibattito su una riforma così delicata.

Il Sostegno delle Forze di Centro e Sinistra

Nonostante le divisioni interne al centrodestra, lo ius scholae ha trovato il sostegno delle forze di centro e sinistra. Il Partito Democratico, attraverso Mauro Berruto, ex commissario tecnico della nazionale maschile di pallavolo, ha sottolineato l’importanza del tema, soprattutto alla luce dei recenti successi sportivi italiani ottenuti da atleti di seconda generazione. Berruto ha spiegato che il Pd ha già depositato una proposta di legge in Parlamento, che prevede tre condizioni per ottenere la cittadinanza prima dei 18 anni: essere un atleta di interesse nazionale, aver completato un ciclo scolastico di cinque anni in Italia, o essere nato in Italia da genitori legalmente residenti da oltre un anno.

Altre forze politiche, come Italia Viva, Azione, +Europa e il Movimento 5 Stelle, hanno espresso il loro sostegno allo ius scholae, considerandolo un passo avanti di civiltà. Tuttavia, l’adozione di una riforma del genere sembra improbabile nel contesto attuale, poiché rischierebbe di mettere a repentaglio la tenuta del governo.

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