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Scuola, brava ma clandestina, ministero precisa: può fare maturità

Miur: "nessuna legge impedisce a studentessa Napoli l’esame" ROMA, 7 giugno 2009 – Dopo che il quotidiano di Napoli Il Mattino aveva dato risalto alla vicenda di una studentessa di Napoli, bravissima a scuola, ma ucraina e clandestina, quindi senza codice fiscale e pertanto – secondo il quotidiano – le era impedito l’accesso all’esame di maturità, è lo stesso ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che con una nota precisa: non c’è nessun motivo di legge per cui la ragazza di Napoli non possa affrontare l’esame di maturità, dato che – precisa – il codice fiscale serve solo per l’anagrafe degli studenti, per entrare nella base informativa del ministero, ma nulla vale riguardo alla possibilità di sostenere l’esame di maturità.

"La raccolta del codice fiscale degli studenti è una funzionalità contenuta nell’Anagrafe degli studenti, iniziata nel 2005/06 e proseguita da tutti i governi che da allora si sono succeduti", si legge nella nota del Miur, che prosegue: "Il controllo dei codici fiscali viene attuato tramite una verifica incrociata con l’Agenzia delle entrate, per verificarne l’integrità e la correttezza", e "nel caso in cui uno studente fosse, per qualsiasi motivo, sprovvisto del codice fiscale, verrebbe semplicemente escluso dalla base informativa del ministero, senza alcuna conseguenza per la sua privacy né per la sua possibilità di sostenere l’esame di Maturità".

Quella in atto – prosegue la nota del ministero – è una normale attività di gestione e manutenzione del sistema del Miur, come di qualsiasi altro sistema informativo, e – conclude il Miur – "per questo motivo non c’e’ nessun motivo di legge per cui la ragazza di Napoli non possa affrontare l’esame di maturità. Ogni altra indiscrezione su questa vicenda è priva di qualsiasi fondamento giuridico".

La vicenda era riportata dal quotidiano Il Mattino: Daria è ucraina e clandestina, non ha documenti nè codice fiscale, e quindi non può fare l’esame di Stato, perchè – spiega il quotidiano – una circolare del 22 maggio 2009 del ministro Gelmini vuole che senza codice fiscale non si possa sostenere l’esame; eppure, studentessa al liceo Margherita di Savoia di Napoli, è bravissima a scuola, parla 6 lingue e, nel suo paese, ha già il suo titolo di studio, che in Italia però non è valido.

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