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SICUREZZA: FINOCCHIARO, OBBLIGO DENUNCIA CLANDESTINI E’ PERSECUZIONE =

     Roma, 5 feb. (Adnkronos) – "Mi stupisce che non si colga che
qui, con l’art. 39, si e’ superato il passo. Su una legislazione
rigorosa ed efficace ci potevamo trovare, ma voi avete valicato il
passo che distingue il rigore della legge dalla persecuzione". Lo ha
sottolineato Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, dopo
l’approvazione della norma che impone ai medici di denunciare i
clandestini.

      L’articolo 39 nel suo complesso, ha proseguito l’esponente
democratica, "attiene all’umano. E infatti abbiamo discusso di figli,
madri, salute. Ma se un medico ora potra’ denunciare un immigrato,
allora il germe della paura portera’ queste persone a non andare piu’
negli ospedali per partorire o se avranno una malattia la
nasconderanno. Questo non e’ rigore, ma produce il timore di essere
perseguitati. Il germe della paura prolifera nel Paese. Ma noi questo
germe non dovremmo farlo entrare nella nostra legislazione. E’ invece
un germe che prolifica".

      Certo, "come ha detto Mantovano, il ministro Maroni non voleva
dire cattivo, ma duro, rigido. Ma l’uso del termine cattivo ha dato
ragione a quel timore che ho espresso. E allora chiedo: sono stati
abbastanza cattivi quei ragazzi che hanno dato fuoco all’indiano a
Nettuno? Maroni ha quella razionalita’ per usare il termine rigore, ma
invece -ha concluso Finocchiaro- ha dato in pasto la parola cattivo
che e’ istinto, bestialita’, persecuzione. Anche per questo motivo noi
oggi ancora piu’ decisamente abbiamo detto no questo articolo 39".

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