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SICUREZZA:POTERI A PREFETTI,VIA CAMPI ROM DA 3 REGIONI

(ANSA) – ROMA, 22 MAG – Pugno di ferro sui campi nomadi abusivi. In tre regioni – Lazio, Lombardia e Campania – saranno presto smantellati. A disporlo, agendo in deroga alle norme vigenti, saranno i prefetti di Roma, Milano e Napoli, che il prossimo Consiglio dei ministri nominerà commissari straordinari all’emergenza campi. Proprio oggi al Viminale, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha convocato una riunione con sindaci e prefetti delle tre città e con il presidente dell’Anci, Leonardo Domenici, per definire i poteri da assegnare ai commissari. Era presente anche il capo della della Protezione civile, Guido Bertolaso e Maroni ha spiegato perché. I prefetti, ha detto, "avranno poteri per delocalizzare i campi rom, individuando tutte le misure necessarie, anche in deroga alle leggi vigenti come fa la Protezione civile. I commissari – ha sottolineato – non avranno poteri straordinari di polizia, ma agiranno sulla base di ordinanze della Protezione civile e prenderanno le misure necessarie". In sostanza, potranno subito procedere a smantellare queste strutture, saltando gli adempimenti ed i blocchi burocratici previsti nell’iter ordinario. Il primo passo verso i poteri straordinari ai prefetti c’é stato nel Consiglio dei ministri di ieri, con la dichiarazione dello stato di emergenza "per far fronte con rapidità alla situazione di estrema criticità che si è determinata in Campania, in Lombardia e nel Lazio per la presenza di numerosi cittadini extracomunitari irregolari e nomadi stabilmente insediati in talune aree". Seguiranno nel prossimo Consiglio dei ministri, o anche prima, ha assicurato il ministro dell’Interno, i decreti con le nomine dei tre commissari straordinari. Intanto, ha aggiunto, "già da adesso i prefetti stanno facendo un monitoraggio dei campi rom ed un censimento di chi ci vive". Dopo la nomina, si passerà così alla delocalizzazione dei campi: in pratica le baraccopoli abusive sorte numerose nelle città saranno smantellate. Sui poteri da assegnare ai commissari Maroni si è confrontato anche con il suo capo di gabinetto, Gianni De Gennaro. Quanto al pacchetto sicurezza, Maroni ha detto che al primo punto "c’é la risposta alle preoccupazioni dei cittadini. Il 90% degli italiani sono d’accordo con le misure che noi prevediamo". E nessun passo indietro sull’introduzione del reato di immigrazione clandestina, per il quale "é impossibile e assurdo – ha sottolineato – pensare di distinguere fra le varie categorie sociali di immigrati. Se uno entra per lavorare ha già un contratto di lavoro e quindi non è clandestino. Tutti gli altri, evidentemente, lo sono". Da parte sua, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha evidenziato la "necessità di intervenire e trovare una soluzione per non criminalizzare le badanti, stando attenti all’abuso: cioé al fatto che molte potrebbero essere finte-badanti, ma per quelle vere dobbiamo fare attenzione". E ha insistito sull’intervento dell’esercito nei ‘pattuglioni’ misti polizia-forze armate da organizzare nelle città. (ANSA).

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