Roma, 4 dicembre 2024 – Dopo lo sbarco autonomo di 18 migranti di origine siriana e bengalese avvenuto nei giorni scorsi presso il porticciolo di Ognina, a Siracusa, la polizia ha fermato quattro uomini accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si tratta di tre cittadini egiziani e un siriano, identificati come presunti scafisti dell’operazione.
Migranti, un viaggio dalla Libia alla Sicilia
Secondo le ricostruzioni, i migranti erano a bordo di una barca in vetroresina di circa nove metri, salpata dalle coste libiche. Dopo aver raggiunto il porto di Ognina, i passeggeri sono stati fatti sbarcare. L’imbarcazione è stata successivamente individuata e sequestrata dai militari della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Siracusa, che hanno collaborato alle indagini. L’operazione ha portato al fermo dei quattro presunti scafisti su richiesta della Procura di Siracusa. Le autorità hanno ritenuto necessario il provvedimento per evitare il rischio di fuga. Il giudice per le indagini preliminari (gip) ha convalidato il fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere per gli indagati.
Il caso di Siracusa si inserisce nel più ampio contesto degli sbarchi autonomi, una dinamica che continua a porre sfide alle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori e nella lotta contro le reti di trafficanti. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e i dettagli del viaggio che ha portato i migranti sulle coste siciliane.
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