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Smantellata rete di trafficanti sui social: offerte scontate per donne e bambini nei viaggi illegali verso l’Italia

Roma, 16 settembre 2024 – La Polizia di Palermo ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di esseri umani, smantellando una vasta rete di trafficanti attivi sui social media. Gli organizzatori pubblicizzavano viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle italiane, utilizzando veri e propri account che operavano come agenzie di viaggio. In alcuni casi, per attrarre nuovi migranti, offrivano prezzi scontati per donne e bambini, oltre a pacchetti viaggio per famiglie.

L’indagine ha riguardato oltre mille pagine, gruppi e profili social gestiti da trafficanti, prevalentemente attivi in Libia, ma anche in Egitto. Pur non essendoci partenze di navi dalle coste egiziane, molte delle organizzazioni criminali operavano proprio da questo Paese, coordinando i viaggi clandestini.

Grazie alla collaborazione con Meta, la società proprietaria di piattaforme come Facebook e Instagram, la polizia è riuscita a chiudere 728 di questi account, mentre altre pagine sono in corso di chiusura. Le indagini hanno messo in luce un traffico ben organizzato, con i trafficanti che utilizzavano i social media per promuovere viaggi pericolosi e illegali, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone.

L’operazione della polizia rappresenta un colpo significativo per le reti criminali che sfruttano i migranti, facendo leva sulla disperazione di persone in fuga da guerre, povertà e persecuzioni. Tuttavia, la complessità del fenomeno e la pervasività dei social media rendono la lotta al traffico di esseri umani una sfida costante per le forze dell’ordine.

I social media, utilizzati come strumento di propaganda da queste organizzazioni, continuano a rappresentare una delle principali piattaforme per attrarre e ingannare i migranti, promettendo viaggi sicuri che spesso si rivelano tragici. Nonostante la chiusura di molti profili, il problema persiste, richiedendo una continua sorveglianza e collaborazione tra le autorità nazionali e le aziende tecnologiche per fermare questa forma di criminalità internazionale.

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