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Spagna: immigrati garantiscono sistema pensionistico fino al 2029

Rapporto sulla Strategia nazionale delle pensioni 2008 MADRID, 24 ottobre 2008 -Il sistema pensionistico spagnolo non entrerà in deficit, a causa dell’invecchiamento della popolazione, fino al 2029, otto anni più tardi della data che era stata prevista nel 2005, e questo grazie soprattutto ai contributi degli immigrati.

E’ una delle conclusioni del rapporto sulla Strategia nazionale delle pensioni 2008, presentato ieri dal governo.

In base allo studio, come ha spiegato il ministro per il Lavoro e l’immigrazione, Celestino Corbacho, l’esecutivo prevede che il fondo di riserva della previdenza sociale, il cosiddetto "salvadanaio pensionistico", che chiuderà il 2008 a quota 60 miliardi, non dovrà essere utilizzato prima del 2023, anche in questo caso 8 anni più tardi del termine previsto nel rapporto del 2005. L’aumento del margine, secondo l’esponente del governo, si è prodotto grazie all’arrivo di immigrati, alla crescita economica e dell’occupazione degli ultimi anni. L’esecutivo prevede che il termine di manovra per consolidare una riforma del sistema pensionistico "si fissa oltre il 2029".

E Corbacho ha assicurato che tali previsioni tengono conto dell’incidenza dell’attuale crisi economica, "che si manterrà fino alla metà del 2009". Ma l’esponente del governo ha ammonito allo stesso tempo che "non si può dormire sugli allori", dato che i nuovi iscritti alla previdenza sociale di oggi "saranno i nuovi pensionati del futuro". La disoccupazione, intanto, continua a crescere.

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