Ricerca della Fondazione Rodolfo Debenedetti e dell’Università Bocconi Verona, 30 aprile 2010 – A Verona gli immigrati regolari si sentono meno discriminati che nel resto d’Italia, mentre si sentono piu’ a disagio i clandestini, la cui percentuale massima (11%) risulta inferiore alla media nazionale (14%) e piu’ bassa rispetto ad altre citta’ del nord Italia con forte presenza di immigrati.
Sono questi, in sintesi, alcuni degli elementi che emergono dalla ricerca sull’immigrazione curata dalla Fondazione Rodolfo Debenedetti e dall’Universita’ Bocconi in 8 citta’ italiane, fra cui Verona.
La ricerca, finanziata dalla Banca Europea Ricostruzione e Sviluppo e condotta dalla societa’ di rilevazione ”Carlo Erminero Co.”, e’ stata condotta fra settembre e novembre 2009, attraverso 1037 interviste con questionari anonimi, ad Alessandria, Bologna, Brescia, Lucca, Milano, Prato, Rimini, Verona. Lo studio e’ stato presentato questa mattina a palazzo Barbieri dal Sindaco Flavio Tosi, dall’assessore ai Servizi demografici Daniele Polato e dal professor Tito Boeri, ordinario all’Universita’ Bocconi di Milano e direttore della fondazione Debenedetti.
Nel presentare i risultati della ricerca svolta a Verona, il professor Boeri ha ringraziato il Sindaco e l’Amministrazione comunale per il patrocinio e il sostegno offerto, ”ma anche e soprattutto – ha detto Boeri- per l’apertura mentale dimostrata: ci avete invitato oggi per la prima volta a presentare i risultai dell’indagine in maniera aperta, alla presenza degli organi di informazione, e non a porte chiuse, sintomo di una grande apertura mentale che altre Amministrazioni non hanno avuto”. ”Ci interessava conoscere anche da una prospettiva esterna – ha detto il Sindaco Tosi – le diverse problematiche percepite dagli stranieri che risiedono a Verona.
Complessivamente i dati raccolti, rispetto a quelli nazionali, sono positivi e confermano la validita’ della nostra azione amministrativa: se infatti gli stranieri irregolari a Verona si trovano peggio, mentre gli immigrati regolari si trovano meglio qui che altrove, significa che la nostra e’ una citta’ che sa integrare e accogliere, ma anche che fa capire a chi e’ irregolare che, per il bene della collettivita’, non puo’ continuare a mantenere questa condizione”. ”Trarremo spunto dai risultati di questa ricerca – ha concluso il Sindaco – per capire in quale direzione andare per migliorare ulteriormente la nostra azione amministrativa sui temi dell’integrazione nella comunita’ veronese dei cittadini stranieri”
”Da questa analisi sono emersi sicuramente dei risultati importanti – ha commentato l’assessore Polato – che abbiamo intenzione di studiare a fondo per dare risposte migliori, in termini di servizi e semplificazione amministrativa, agli stranieri che si trovano nella nostra citta’, con la finalita’ di migliorare la loro integrazione nella comunita’ veronese attraverso iniziative concrete”. ”Ricordo – ha concluso Polato – che partiamo gia’ da una buona base, grazie al legame stretto con la comunita’ rumeno-ortodossa, la piu’ numerosa a Verona in termini di presenze, e ai servizi aggiuntivi creati nell’ultimo anno appositamente per gli immigrati attraverso la sottoscrizione di diverse convenzioni con i patronati, che semplificano e accorciano i tempi delle procedure burocratiche”.
Secondo i dati dei Servizi demografici del Comune, i residenti a Verona sono 264.429 (di cui 13.856 bambini fino a 5 anni) nei quali sono compresi 25.964 immigrati regolari (di cui 2.727 bambini fino a 5 anni). Nella ricerca sono state coinvolte circa 150 persone, con un campione rappresentativo di tutti gli immigrati, anche irregolari, residenti in varie aree cittadine, in particolare nei quartieri dove e’ maggiore la loro presenza: Borgo Milano, Borgo Roma, Golosine, Porto San Pancrazio, Veronetta.