“Prima i nuovi importi del contributo, poi le richieste degli immigrati”. In attesa del decreto, niente moduli per chiedere indietro i soldi versati ingiustamente. Circolare alle Questure
Roma – 7 novembre 2016 – La tassa sui permessi di soggiorno è costata agli immigrati mezzo miliardo di euro. Ora che è stata cancellata, sono felici di non pagarla più, ma vogliono anche indietro i soldi sborsati ingiustamente.
Di fronte a una potenziale valanga di richieste di rimborso, il ministero dell’Interno prende tempo. Impossibile, spiegano al Viminale, sapere quanti soldi vanno restituiti. Bisogna prima attendere che venga definiti i nuovi importi del contributo per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno.
Corte di Giustizia Europea, Tar del Lazio e Consiglio di Stato hanno detto che la tassa, così com’era, era sproporzionata e illegittima, senza però dire a che prezzi sarebbe stata proporzionata e legittima. Nelle sentenze c’è un paragone con la carta di identità (che costa poco più di 5 euro), ma questo non basta, è evidente solo che le nuove tariffe dovranno essere decisamente più basse di quelle annullate.
“Le Amministrazioni competenti ridetermineranno l’importo dei contributi” hanno scritto i giudici del Consiglio di Stato nella sentenza del 26 ottobre scorso. Le stesse amministrazioni dovranno anche stabilire , “an, quando e quomodo [se, quando e in che modo ndr] degli eventuali rimborsi agli interessati per le somme versate in eccedenza rispetto al dovuto”.
Un nuovo decreto dei ministeri dell’Interno e dell’Economia, quindi, stabilirà quanto si pagherà in futuro, ma anche quanto bisognava pagare prima. Solo a quel punto si potrà fare la differenza con quanto versato dagli immigrati e restituire il maltolto. Fino ad allora, ha spiegato il 28 ottobre scorso il Viminale a tutte le Questure, non ci saranno neanche i moduli per chiedere il rimborso.
“Al fine di evitare che gli Uffici Immigrazione vengano interessati con richieste di rimborso di somme il cui importo non è al momento determinabile – si legge in una circolare della Direzione Immigrazione – si rappresenta che il relativo modulo, sarà reso disponibile sul portale Stranieri Web [utilizzato per gestire i permessi di soggiorno ndr] solo a seguito della emissione del decreto che definirà l’entità dei nuovi importi dei contributi”.
EP