in

Tavecchio insiste: “Troppi stranieri nel nostro calcio”

Il presidente della Figc: “Bisognerebbe intervenire sotto l'aspetto giuridico, ma non credo sia possibile”. Ma intanto il suo vice Beretta parla di ius soli

Roma – 1 settembre 2014 – Per lo meno, stavolta, non ha tirato fuori le banane. Però Carlo Tavecchio insiste su uno dei punti programmatici della sua presidenza della Figc: limitare il numero di giocatori stranieri.

Non si può andare avanti così – ha sottolineato Tavecchio – sappiamo che i giocatori dei 28 Paesi della comunità europea non possono essere toccati, hanno il titolo per giocare anche 11 su 11. Il problema è diverso con gli extracomunitari”.

“Riceviamo – ha spiegato il presidente della Figc – quantità industriali di questi giovani che vengono collocati sui nostri mercati, molti hanno fortuna e altri no. Bisognerebbe intervenire sotto l'aspetto giuridico, ma non credo sia possibile”.

Quindi l’idea di rafforzare i vivai. “La Lega Dilettanti sta creando 19 Centri Federali per contare su un bacino d'utenza di 700 mila giovani da proporre al mondo professionistico, mettendo le società nelle condizioni di trovare, in questo mare di giovani giocatori, i futuri campioni".

In quei centri federali arrivano anche tanti figli di immigrati, stranieri solo sulla carta e che però no possono giocare in nazionale. È per questo che anche alla Figc ora c’è chi chiede una riforma della cittadinanza.

Il nuovo vicepresidente Maurizio Beretta ha detto venerdì ad Affari Italiani che per riportare la Nazionale “ad alti livelli” serve “per prima l'allargamento della base di reclutamento”. “Per farlo bisogna da un lato aiutare le società a potenziare i vivai e dall'altro riconoscere lo ius soli per attribuire la cittadinanza italiana dal punto di vista sportivo agli atleti di origine straniera nati nel nostro Paese”.
 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Alfano: “A novembre la revisione di Mare Nostrum”

Universitari. Prova di italiano per le aspiranti matricole