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Torino: al via un progetto dedicato a 100 futuri imprenditori stranieri

Iniziativa che si rivolge agli immigrati di Paesi non appartenenti alla Ue che guardano al ‘fare impresa’ come a una concreta possibilita’ di integrazione economica e sociale in Italia

 

 

Torino, 18 gennaio 2012 – Prende il via a Torino il progetto sperimentale Start-it up – Nuove imprese di cittadini stranieri, coordinato da Unioncamere nazionale e finanziato dal ministero del Lavoro.

Il capoluogo piemontese e’, infatti, tra le 10 citta’ scelte per portare avanti l’iniziativa che si rivolge agli immigrati di Paesi non appartenenti alla Ue, in possesso di regolare permesso di soggiorno, che guardano al ‘fare impresa’ come a una concreta possibilita’ di integrazione economica e sociale in Italia. Il percorso proposto dalla Camera di commercio di Torino mira a promuovere la crescita delle attitudini imprenditoriali dei partecipanti e permette di acquisire le competenze manageriali di base necessarie per l’avvio e la gestione di un’attivita’ imprenditoriale in Italia.

In concreto, il settore Nuove Imprese camerale, collaborando con le associazioni di categoria del territorio aderenti al progetto (Cna, Ascom, Api Torino, Confcoperative, Coldiretti e Confagricoltura) e con la Provincia di Torino, propone a 100 aspiranti imprenditori stranieri un primo orientamento per supportarli nella scelta dell’idea di business e per la valutazione delle proprie attitudini imprenditoriali, poi seminari per approfondire temi fondamentali della creazione d’impresa, infine la redazione guidata del business plan.

“L’obiettivo – sottolinea Alessandro Barberis, presidente della Camera di commercio – e’ arrivare ad avere almeno una trentina di progetti di impresa proposti da cittadini che provengono dai paesi al di fuori dei confini europei. Le idee migliori potranno cosi’ proseguire il percorso in modo concreto e diventare attivita’ vere e proprie. Da anni le nostre ricerche sottolineano il contributo che l’imprenditorialita’ straniera riveste nell’economia provinciale e nella societa’, la sua capacita’ di integrarsi a monte e a valle con l’economia locale e il contributo di nuove idee e iniziative”, conclude.

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