in

Torino, sesso e mazzette per ottenere i permessi di soggiorno: arrestati due poliziotti e un mediatore culturale

Roma, 22 giugno 2022 – Un sistema illegale per ottenere il permesso di soggiorno: sesso, mazzette, favori, di tutto per velocizzare le pratiche. Questo è quanto sta emergendo dall’inchiesta che si sta svolgendo a Torino e che ha già fatto scattare l’arresto di nove persone, tra cui due poliziotti e un mediatore dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino.

Torino, sesso e mazzette in cambio di permessi di soggiorno

Gli indagati al momento sono un vice commissario, un agente scelto in servizio all’ufficio immigrazione e un mediatore culturale di origine afgane. Proprio attorno al loro sarebbe ruotato tutto il sistema, coinvolgendo anche altri sei intermediari stranieri di varie nazionalità che si sarebbero impegnati per procacciare i “clienti” bisognosi. L’accusa, a oggi, è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.

L’inchiesta è iniziata a Torino nel gennaio 2021, dopo che è stato ipotizzato che fossero state creare delle vie preferenziali per far accelerare le pratiche di ottenimento dei permessi di soggiorno. Secondo l’accusa, “gravi indizi di colpevolezza” proverebbero “l’esistenza di un’associazione per delinquere composta da cittadini italiani e stranieri”. I poliziotti ora stanno parlando e, stando alle prime ammissioni, pare che ci fosse una vera e propria rete di persone coinvolte. Come racconta Repubblica, uno degli indagati infatti avrebbe ammesso che al suo arrivo nell’ufficio immigrazione, il sistema di “corsie preferenziali” era già collaudato. E risalente nel tempo. Inoltre, sembra che il mediatore avesse un giro ancora più ampio per accelerare le pratiche di asilo e di protezione internazionale. Un giro che superava i confini regionali.

>> Tutte le notizie di Stranieri in Italia

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 1 Media: 5]

Assegno unico e universale 2022: fino a quando si può presentare la domanda

Asilo e protezione internazionale: concluso il progetto EmAs.Com