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Torino: un banco su quattro al mercato è gestito da immigrati

I dati di uno studio della Camera di commercio di Torino Torino, 21 maggio 2010 – La loro presenza nei mercati rionali è in continua crescita e di questo ne approffitano, specializzandosi, cercando le piazze piu’ profittevoli e perfino imparando il piemontese per stabilire un rapporto piu’ stretto con i clienti.

Sono gli ambulanti stranieri che nel capoluogo piemontese hanno raggiunto le 1670 unita’, il che significa che un banco su quattro nei mercati torinesi e’ gestito da immigrati. A rilevarlo e’ un’indagine promossa dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con Fieri, il Forum internazionale ed europeo di ricerche sull’immigrazione in tre piazze a maggiore presenza straniera, Porta Palazzo, piazza Madama Cristina e corso Racconigi.

Dallo studio emerge che dal 1997 ad oggi il commercio ambulante ha registrato una discreta crescita, 10%, esclusivamente, pero’. solo per la componente straniera: la presenza di italiani, infatti, dal 1997 ad oggi e’ calata del 15%, da 6521 a 5570, mentre quella straniera e’ salita da 70 a 1670. (

Nel 2009, inoltre, le nuove iscrizioni straniere, salite a quota 454, per la prima volta hanno superato in numero assoluto quelle degli italiani, 366 in tutto. Infine, le attivita’ di immigrati hanno in media durate piu’ lunghe: dopo un anno l’85% delle imprese italiane sono ancora attive contro l’89% di quelle straniere, dopo due anni sono ancora attive il 75% delle italiane e l’83% delel straniere, dopo cinque anni il 57% delle italiane e il 71% delle straniere.

A caratterizzare l’ambulante straniero, ci sono poi alcune strategie di vendita pensate innanzitutto per creare la maggior sintonia possibile con il clienti, soprattutto italiano. ecco, perche’, spesso Mahmoud diventa Mauro, Ahmed diventa Amedeo, e cosi’ via. I piu’ abili e acculturati al contesto locale si sforzano anche di parlare in piemontese, mentre in molti si destreggiano tra piu’ lingue per venire incontro ad una clientela sempre piu’ multietnica.

”Torino – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio, Alessandro Barberis, presentando lo studio – e’ la terza citta’ italiana per imprenditoria straniera e spesso proprio i mercati rionali costituiscono per gli immigrati il primo luogo di ingresso, all’inizio come consumatori, poi come lavoratori occasionali e infine come imprenditori”.

”I mercati di Torino – ha aggiunto Ferruccio Pastore, direttore di Fieri – stanno vivendo una fase di profonda trasformazione, in cui un numero crescente di immigrati affianca o subentra agli italiani, sia come venditori, sia come comratori. Finora questo processo e’ avvenuto senza traumi, ma ci sono delel criticita’ che vanno considerate e governate”.

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