Approvato il piano che liberalizza i viaggi brevi, ora la parola passa all’assemblea e al Consiglio. I dati dimostrano che non ci sono rischi per immigrazione irregolare e sicurezza
Roma – 29 gennaio 2016 – Un nuovo passo è stato fatto nel lento cammino verso la liberalizzazione dei soggiorni brevi dei cittadini ucraini in Italia e in Europa.
Lunedì scorso, la commissione per le Libertà Civili del Parlamento Europeo ha approvato i piani per eliminare i visti d’ingresso nell’area Schengen per viaggi fino a tre mesi per affari, turismo e motivi familiari. Ora si attendono l’’ok definitivo del Parlamento e del Consiglio d’Europa.
La risoluzione della relatrice Mariya Gabriel (PPE) è passata con 38 voti a favore, 4 contrari e un’astensione. I negoziati per liberalizzazione, ha sottolineato Gabriel, si sono dimostrati “uno strumento efficace per promuovere riforme difficili” in particolare nel campo della giustizia e degli affari interni” e riflettono l’aspirazione e l’impegno del popolo ucraino verso la pace, la stabilità e una direzione europea e riformista per il loro Paese.
Quanto ai rischi legati all’immigrazione e alla sicurezza, la relatrice ha sottolineato che il tasso di bocciatura delle richieste di visto per l’Ue presentate dagli ucraini è sotto il 2%. Il tasso di rimpatri di migranti irregolari, secondo gli accordi di riammissione siglati nel 2007, supera invece l’80%.
L’Ue e Kiev hanno iniziato i negoziati per la liberalizzazione nel 2008. Alla fine del 2015 la Commissione Europea ha concluso che l’Ucraina ha fatto i progressi necessari per raggiungere tutti gli obiettivi fissati, nonostante le eccezionali sfide interne ed esterne degli ultimi anni, e lo scorso aprile ha presentato una proposta per garantire ai suoi cittadini l’ingresso senza visto.