Roma, 9 marzo 2019 – La Commissione europea ha pubblicato un vademecum per aiutare le autorità nazionali e regionali a definire strategie e progetti di integrazione dei migranti e a individuare le risorse UE disponibili. L’obiettivo del vademecum è contribuire, ancora nell’attuale periodo di bilancio 2014-2020, a definire strategie locali di integrazione sostenute da risorse UE utilizzate in sinergia.
“Investire nelle politiche di integrazione oggi è fondamentale per garantire che la società europea rimanga in futuro prospera, coesa e inclusiva. Questa sarà la nostra priorità per i prossimi anni”, sottolinea Dimitris Avramopoulos, Commissario per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza. “Solo attraverso un’integrazione riuscita potremo rendere la migrazione una reale occasione per tutti, per i nostri cittadini, per i migranti e i rifugiati e per le nostre società in generale”.
L’utilizzo ottimale dei fondi UE, come il Fondo sociale europeo, rimarca Marianne Thyssen, Commissaria per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, “svolge un ruolo importante nel sostenere l’integrazione di coloro che provengono da un contesto migratorio, in parallelo ad ulteriori investimenti nella forza lavoro dell’UE esistente. Abbiamo creato inoltre uno strumento di determinazione delle competenze che aiuta i cittadini di paesi terzi a presentare le loro competenze nel mercato del lavoro europeo”.
L’obiettivo dell’Unione, ribadisce Corina Cretu, Commissaria per la Politica regionale, è “trasformare la sfida della migrazione in un’occasione per le nostre società e le nostre economie. Questo vademecum è un passo avanti che contribuirà a un’efficace integrazione dei migranti a livello locale, con il sostegno dell’UE e delle sue risorse”.
Il vademecum individua cinque priorità per strategie di integrazione a lungo termine globali ed efficienti: accoglienza, istruzione, occupazione, alloggio e accesso ai servizi pubblici. Elenca le sfide più urgenti nell’ambito di queste cinque priorità e suggerisce misure di sostegno adeguate, ciascuna abbinata al corretto fondo UE.
Ad esempio, nel settore dell’istruzione si possono usare congiuntamente diversi fondi dell’UE per rendere le scuole più inclusive e non segregate. Per rendere le strutture più moderne e accessibili si può fare ricorso al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo Asilo, migrazione e integrazione possono sostenere la formazione specifica degli educatori per aiutarli a far fronte all’abbandono scolastico, mentre il Fondo di aiuti europei agli indigenti può fornire assistenza materiale agli studenti in stato di bisogno.
Gli Stati membri e le regioni dispongono di un’ampia gamma di strumenti di finanziamento UE a sostegno dei diversi tipi di progetti in materia di integrazione: dall’offerta di corsi di lingua e di assistenza sanitaria all’arrivo al sostegno per trovare un lavoro, una casa in cui vivere e un posto nella società. Ciò include i finanziamenti nell’ambito dei Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE), del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) e del Fondo di aiuti europei agli indigenti
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