Roma, 20 aprile 2023 – La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia e altri nove paesi dell’UE per non aver recepito pienamente la Direttiva sui lavoratori stagionali (Direttiva 2014/36/UE). La Direttiva mira a garantire regole eque e trasparenti per l’ammissione dei lavoratori stagionali di Paesi terzi nell’UE, nonché condizioni di lavoro e di vita dignitose, pari diritti e una sufficiente protezione dallo sfruttamento.
Secondo la Commissione europea, questi Stati membri hanno recepito e/o attuato in modo non corretto alcuni obblighi previsti dalla direttiva. La Commissione ha quindi inviato loro una lettera di costituzione in mora per invitare questi paesi a conformarsi alla Direttiva.
Gli Stati membri destinatari hanno ora due mesi di tempo per rispondere agli argomenti sollevati dalla Commissione. In caso contrario, la Commissione può decidere di inviare loro un parere motivato, che potrebbe portare a sanzioni finanziarie.
Garantire il pieno rispetto della direttiva sui lavoratori stagionali è un prerequisito importante per attirare nell’UE la forza lavoro necessaria per il lavoro stagionale e potrebbe anche contribuire a ridurre la migrazione irregolare.
In Italia, la Direttiva sui lavoratori stagionali dovrebbe essere stata recepita nel diritto nazionale già dal 2016. Tuttavia, secondo la Commissione europea, l’Italia ha ancora alcune lacune nel recepimento della Direttiva.
La Direttiva sui lavoratori stagionali è solo una delle diverse misure adottate dall’UE per garantire un mercato del lavoro equo e trasparente in tutta l’UE. L’UE sta lavorando anche su altre misure per proteggere i diritti dei lavoratori, come la Direttiva sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili (Direttiva 2019/1152/UE), che mira a garantire maggiori diritti per i lavoratori precari.