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Ue –Turchia, sì all’accordo: “Migranti irregolari riportati indietro”

Nel testo sottoscritto a Bruxelles si garantisce la tutela del diritto d’asilo in Grecia e che non ci saranno espulsioni collettive. Confermata la regola “un siriano rimandato in Turchia, un siriano reinsediato in Europa”

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Bruxelles – 18 marzo 2016 –  “Per distruggere il business dei trafficanti di uomini e per offrire ai migranti un’alternativa a rischiare la vita, l’Unione Europea e la Turchia oggi hanno deciso di porre fine alla migrazione irregolare dalla Turchia all’Ue”.

È quanto si legge nella dichiarazione congiunta sottoscritta oggi a Bruxelles dai leader dei 28 Paesi Ue e dal premier turco Ahmet Davutoglu. Vediamo i punti principali dell’accordo.

A partire dal 20 marzo, tutti i migranti irregolari che arrivano sulle isole greche dalla Turchia verranno mandati indietro, “in pieno accordo con la legge Ue e internazionale, escludendo qualunque tipo di espulsione collettiva”. L’accordo assicura espressamente il rispetto degli standard internazionali e del principio del non-refoulement. 

Chi arriva in Grecia verrà identificato e potrà chiedere asilo, la sua domanda verrà esaminata dalle autorità greche secondo la normativa europea. Chi non presenta domanda d’asilo, o coloro la cui domanda è stata ritenuta infondata o respinta, verranno riportati in Turchia a spese dell’Ue. 

Per ogni siriano riportato in Turchia, un altro siriano potrà essere reinsediato nell’Ue, tendendo conto dei criteri nelle Nazioni Unite sulle categorie vulnerabili. Per il reinsediamento verrà data la precedenza a chi non ha tentato di entrare irregolarmente nell’Ue. Ai 18 mila posti reinsediamenti già accettati dai Paesi membri se ne aggiungeranno al massimo altri 54 mila posti.  

La Turchia prenderà ogni misura per prevenire l’aperura di nuove rotte di immigrazione illegale verso l’Europa. Una volta he gli attraversamenti illegali saranno “terminati o almeno sostanzialmente ridotti” verrà attivato un programma di ammissione umanitaria, al quale i singoli stati membri potranno contribuire su base volontaria. 

In cambio l’Ue offre alla Turchia un’accelerazione nell’eliminazione dei visti per i suoi cittadini. L’obiettivo è arrivare alla liberalizzazione entro la fine di giugno, ma solo se la Turchia avrà raggiunto tutti gli obiettivi richiesti la Commissione presenterà per tempo una proposta che verrà sottoposta all’approvazione dell’ Europarlamento e del consiglio europeo. 

Quanto ai 3 miliardi di euro già promessi alla Turchia per l’accoglienza dei profughi, l’Ue promette di accelerare l’erogazione e nel giro di una settimana dovrà essere già pronta una lista di progetti che possono essere finanziati. Solo quando saranno stati utilizzati e rendicontati tutti i soldi già stanziati l’Ue sbloccherà altri 3 miliardi di euro fino alla fine del 2018. 

L’accordo parla infine anche dell’adesione della Turchia nell’Unione Europea, sul quale pesa il veto di Cipro. Si conferma l’impegno a dare “nuova energia” al processo, ma con cautela. Il prossimo passo sarà l’apertura del capitolo che riguarda le disposizioni finanziarie e di bilancio. Per l’apertura di altri capitoli (finora siamo a 15 su 25) si andrà avanti “a ritmo accelerato”, ma “senza pregiudizio per le posizioni degli Stati membri”. 

EP

 

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