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Vaticano: “Termine emergenza non è negativo”

"Ma serve il rispetto dei diritti umani di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie" Città del Vaticano, 26 luglio 2008 – "Per giudicare sulla bonta’ dell’iniziativa del Governo Italiano che ha definito ‘emergenza’ la situazione dell’immigrazione in Italia, bisognera’ considerare i contenuti delle decisioni" e verificarne la coerenza riguardo "all’auspicato equilibrio tra accoglienza e sicurezza".

Lo ha afferma oggi il segretario del Pontificio Consiglio per la pastorale delle migrazioni, mons. Agostino Marchetto.

Marchetto ha ricordato che "per se’, emergenza non e’ termine negativo perche’ ci puo’ essere anche per misure che tengano in conto l’afflusso, ora, dai Paesi che implicano necessita’ di protezione (Sudan, Somalia, Eritrea, per es.), nella linea della collaudata legislazione internazionale per rifugiati e richiedenti asilo".

"Anche una padrona di casa – ha sottolineato l’arcivescovo mons. Marchetto – si trova in emergenza se arrivano due ospiti imprevisti, ma cerchera’ di provvedere nel migliore dei modi alla loro accoglienza".

"Quel che si auspica – ha concluso Marchetto – nell’attuazione delle disposizioni, e’ dunque il rispetto dei diritti umani di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, nonche’ quello delle norme internazionali accolte dall’Italia per quanto riguarda i rifugiati, i richiedenti asilo, gli apolidi, anche rom e sinti o di altre famiglie zingare, nonche’ coloro che sono oggetto-soggetto del traffico di esseri umani".

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