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Via libera della Camera al decreto flussi: tra polemiche e misure controverse

Roma, 28 novembre 2024 – La Camera ha dato il via libera al decreto flussi, un testo che racchiude un ampio spettro di misure in materia di immigrazione. Il provvedimento, già al centro di un acceso dibattito parlamentare, è ora atteso al Senato, dove sarà discusso dal 3 al 5 dicembre con l’obiettivo di ottenere il voto di fiducia. Tra gli emendamenti approvati spiccano nuove disposizioni sui Paesi sicuri d’origine, tra cui Bangladesh, Egitto e Marocco, e altre normative che hanno sollevato non poche critiche da parte dell’opposizione.

Le competenze sui trattenimenti ai migranti: il controverso “emendamento Musk”

Uno dei punti più dibattuti è il cosiddetto “emendamento Musk”, soprannominato così dal centrosinistra. Questo trasferisce la competenza sui procedimenti di convalida e proroga del trattenimento dei migranti dalle sezioni specializzate in immigrazione dei tribunali alle Corti d’Appello in composizione monocratica. Una modifica che, secondo il governo, mira a snellire le procedure, ma che l’opposizione critica come un ulteriore passo verso la criminalizzazione degli stranieri. Le Corti avranno un mese in più per adeguarsi alla nuova normativa.

Contratti pubblici secretati e stretta sui ricongiungimenti

Il decreto prevede che i contratti pubblici relativi alla cessione di mezzi e materiali a Paesi terzi per il controllo delle frontiere e il soccorso in mare siano secretati. Secondo Filiberto Zaratti di Alleanza Verdi e Sinistra, questa misura nasconderebbe i dettagli degli accordi con Paesi come Libia e Albania.

Non meno controversa la modifica sui ricongiungimenti familiari: il tempo di residenza richiesto ai richiedenti sale da uno a due anni consecutivi. Per la Lega, si tratta di un passo avanti nella gestione dei flussi migratori, mentre il Partito Democratico denuncia una logica discriminatoria.

Nuove regole per i velivoli privati e controllo degli smartphone

Un altro punto centrale è l’obbligo per i piloti di velivoli privati impegnati in attività non occasionali di ricerca e soccorso in mare di informare le autorità competenti su qualsiasi emergenza. In caso di mancato rispetto delle indicazioni, scatteranno sanzioni amministrative.

Il decreto autorizza inoltre le forze di polizia ad accedere agli smartphone dei migranti trattenuti nei Centri per il Rimpatrio o richiedenti asilo, qualora non collaborino con l’identificazione. Tuttavia, un ordine del giorno approvato, proposto da Paolo Emilio Russo (Forza Italia), invita a regolamentare questo accesso, garantendo la tutela della privacy in accordo con l’Autorità garante.

Reazioni politiche

La maggioranza difende il decreto come un passo necessario per migliorare la gestione dei flussi migratori e combattere il traffico di esseri umani. Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia ha sottolineato l’importanza delle nuove misure per facilitare i rimpatri.

Più critica Forza Italia, che attraverso le parole di Russo evidenzia le difficoltà incontrate nel costruire un provvedimento coeso: “Il testo è una matriosca, un decreto dentro un decreto. Poteva andare meglio, ma siamo figli di una cultura che guarda il bicchiere mezzo pieno”.

Il dibattito in Senato si preannuncia altrettanto acceso, con il decreto che continua a dividere il panorama politico italiano.

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