Roma, 16 agosto 2018 – Un calo degli sbarchi ormai consolidato, circa 40mila migranti in meno nel sistema di accoglienza. Il bilancio 1° agosto 2017 – 31 luglio 2018 del Viminale, illustrato in conferenza stampa dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, racconta cifre attese, come il calo generale dei reati, ma anche numeri insoliti. Sono i segni della politica di sicurezza del vicepresidente del consiglio leghista ma anche il seguito, con toni e misure oggi molto più drastiche, di una gestione sull’immigrazione già inaugurata dal suo predecessore, Marco Minniti, all’insegna della severità.
La cifra più significativa del dossier statistico del Viminale è il totale dei migranti in accoglienza: 160.458, di cui 440 negli hotspot, i centri post-sbarco; 132.287 nel sistema di accoglienza vero e proprio e 27.723 nello Sprar, i centri di protezione per richiedenti asilo e rifugiati in capo ai Comuni. Siamo a -20% circa rispetto a un anno fa, quando ci fu un boom di arrivi a luglio e in accoglienza il totale dei migranti sfiorò le 200mila unità.
Dal 1° agosto 2017 al 31 luglio 2018 gli sbarchi sono crollati: 42.700 rispetto ai 182.877 dei dodici mesi prima. Il cruscotto statistico giornaliero del dipartimento Libertà civili rileva inoltre che dall’inizio del 2018 sono arrivati in Italia 19.259 immigrati rispetto ai 97.313 dello stesso periodo 2017, la diminuzione è del -86,94%. Il sistema di accoglienza, così, non è più alimentato dagli sbarchi continui. Crollano anche le domande di asilo: 82.782 negli ultimi dodici mesi, 144.099 nel periodo precedente. Da notare anche la crescita dei numeri della direzione centrale Polizia delle Frontiere: 6.833 rimpatri anziché 6.378, 1.201 rimpatri assistiti a differenza dei 509 dell’anno precedente.