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ZINGARI, CONOSCERLI PRIMA DI GIUDICARLI

(ANSA) – ROMA, 13 GIU – MICHELE MANNOIA, ZINGARI CHE STRANO POPOLO!(EDIZIONI XL; PAG.190; 16 EURO). E’ il gruppo etnico piu’ malvisto dagli italiani, che lo considerano ”veri e propri paria della societa”’, eppure non hanno mai rivendicato la sovranita’ di un territorio e i nazisti li hanno decimati nei campi di concentramento. Un odio che covava da tempo se perfino una grida milanese del 13 marzo 1663 sostiene che ogni cittadino e’ libero di ammazzarli e di togliere loro qualunque bene, ”robbe, bestiame o denari che trovasse”. Sono gli zingari, da sempre osteggiati ed oggi, in particolare, obiettivo in Italia di un rancore non sempre motivato che li vuole responsabili forse di piu’ colpe di quante non ne abbiano realmente. Nell’attuale saggio ”Zingari che strano popolo!” il sociologo Michele Mannoia che si occupa prevalentemente di criminalita’ minorile e immigrazione, affronta lo spinoso argomento senza infingimenti buonisti ne’ fomentando odi infondati. Mannoia non fa sconti alla comunita’ nomade, alla sua dedizione al furto, la propensione a delinquere; non ha la bacchetta magica, la soluzione a portata di mano, e tenta dunque di far conoscere questo popolo, le sue abitudini, per spiegare le origini e le ragioni di tanti dissapori e incomprensioni. Il presupposto degli zingari e’ questo: per i Rom l’umanita’ e’ divisa in Rom e gage’ (non Rom). Dunque non si puo’ non considerare la profonda lacerazione che vive un bimbo rom, abituato ad essere libero e non controllato dai genitori, nell’andare a scuola dove e’ costretto – incomprensibilmente a suo avviso – a stare seduto e fermo in un banco per molte ore. Ne’ quella che vive quando, tornando nel campo, confronta la pulizia e l’ordine della scuola con la sporca confusione della baracche. Sono tanto distanti tra loro queste realta’ che il piccolo e’ costretto a sceglierne una e ricusare l’altra; ed ovviamente non puo’ che scegliere la famiglia. Non e’ dunque soltanto indolenza l’altissimo abbandono scolastico dopo le scuole elementari. Zingari, i piu’ diversi per antonomasia. Da sempre e’ difficile capire e tollerare una comunita’ che non ne vuole sapere di integrarsi, di cambiare la tradizione orale, di accettare regole che non siano le proprie, che e’ insomma immutabile, identica a se stessa da quando fece la sua apparizione in Europa, nel 1400, proveniente dall’India. Quest’amore per la liberta’ assoluta indifferente al contesto sociale dove si risiede, l’inutilita’ delle sanzioni (il carcere per un Rom e’ un incidente di percorso e in alcuni casi anche una decorazione sul campo), che nel ‘manghel’ (elemosina) ha l’unica attivita’, ha penalizzato gli ‘atziganoi’, come venivano chiamati, che ancora non si sono guadagnati lo status di minoranza. Oggi i Rom in Europa, siano essi Korakane’ (musulmani), Dasikane’ (ortodossi), Harvati,Cergari o rumeni, i Viaggianti, i Sinti, i Camminanti sono circa nove milioni. (ANSA).

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