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Zone rosse, arancioni e gialle, venerdì il nuovo monitoraggio: quali Regioni potrebbero cambiare colore

Roma, 24 novembre 2020 – Tra pochi giorni alcuni territori potrebbero cambiare colore. Venerdì 27 novembre, infatti, verranno presentati i dati dell’ultimo monitoraggio dell’Iss-ministero della Salute, e su quelli si baserà la nuova mappa dell’Italia suddivisa per fasce di rischio. Le zone rosse, arancioni e gialle quindi potrebbero non essere più le stesse: c’è caso che alcune Regioni, dati alla mano, possano finalmente allentare un po’ le misure restrittive contro la diffusione del coronavirus, già a partire da questo week end.

Zone rosse, arancioni e gialle, quali Regioni potrebbero cambiare colore

A distanza di due settimane dall’introduzione dellerestrizioni, si iniziano a vedere i primi risultati. La settimana in corso, però, è quella cruciale che farà decidere se alcune Regioni potranno allentare le misure oppure no. E quindi se i territori cambieranno il loro colore. La Lombardia è una delle candidate: in zona rossa dallo scorso 4 novembre, la speranza è quella di passare a zona arancione anche prima del nuovo Dpcm del 3 dicembre.

Con due ordinanze firmate il 19 e il 20 novembre, infatti, il ministero della Salute ha confermato Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta e Abruzzo in zona rossa fino al 3 dicembre, e Puglia e Sicilia in zona arancione. Tuttavia, allo scadere delle tre settimane qualcosa potrebbe cambiare.

zone rosse arancioni e gialle

Zone rosse, arancioni e gialle, cosa cambia dal 27 novembre

Tra le prime Regioni e Province autonome che saranno sottoposte a nuova valutazione, infatti, ci sono proprio Lombardia, Calabia, Valle D’Aosta, Piemonte e Alto Adige. Se verrà confermato quanto dichiarato dal ministro della Salute Roberto Speranza, ovvero che le “prime Regioni entrate in zona rossa saranno anche le prime a uscirne”, allora saranno proprio loro a poter allentare le misure restrittive a partire dalla prossima settimana o forse già da questo week end. Il tutto, ovviamente, solo se il monitoraggio confermerà che la curva dei contagi, dei ricoveri e dei decessi si siano stabilizzate su numeri meno allarmanti.

Analizzando l’ultimo monitoraggio sull’andamento epidemiologico condotto dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con il Ministero della Salute, l’indice Rt è sceso nella maggior parte delle Regioni. In alcune si è fermato a valori compresi tra 1 e 1,25, e si attesta sotto la soglia critica in Lazio, Liguria e Sardegna. Rimane alto, invece, in Toscana e in Basilicata. In particolare quest’ultima, insieme a Puglia e Sicilia, al momento sono strettamente monitorate perchè rischiano di entrare nella zona rossa.

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Piemonte e Lombardia potrebbero diventare zona arancione

Non si sa se, anche con il decreto di Natale, il governo deciderà di mantenere l’Italia divisa tra zone rosse, arancioni e gialle. Nel frattempo, però, pare che Piemonte e Lombardia, secondo i parametri registrati, possano diventare zona arancione. Probabilmente, solo alcune province o determinati comuni saranno costretti a rimanere zona rossa, o al contrario potranno essere considerai zona gialla in base al livello di rischio.

Le novità però potrebbero riguardare anche le zone gialle. Il Comitato tecnico scientifico e l’esecutivo, infatti, stanno valutando una serie di allentamenti per poter permettere all’economia di respirare durane le festività natalizie. Si parla dunque di posticipare la chiusura dei negozi alle 22, di riaprire i centri commerciali nel week end, di permettere a bar e ristoranti di tornare a lavorare, sempre rispettando una serie di misure contro la diffusione del coronavirus. Di conseguenza, nelle zone gialle e forse anche in quelle arancioni, si parla di posticipare il coprifuoco alle 23 o addirittura alle 24.

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