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Comunali. Amajou e Kapo, consiglieri di seconda generazione

I due giovani, figli di immigrati, entrano nell’amministrazione delle loro città. Sfuma, invece, il sogno di Wong e Ababio

Roma – 27 maggio 2014 – Anche le seconde generazioni hanno corso alle elezioni per diventare consiglieri comunali nelle loro città. Qualcuno ce l’ha fatta, altri no.

Festeggia Abderrahmane Amajou, 27 anni, nato in Marocco, ma cresciuto in Italia. Il giovane mediatore culturale, blogger e laureando in Studi Internazionali è stato uno dei più votati a Bra, in provincia di Cuneo. Primo della sua lista civica, sarà consigliere.

Così ha salutato ieri sera i suoi sostenitori su Facebook: “Non posso fare altro che scusarmi per non avervi risposto ai messaggi e alle telefonate, ma era praticamente impossibile. Vorrei però ringraziarvi di cuore perché mi avete sostenuto, mi piacerebbe farlo uno ad uno guardandovi negli occhi, Abbracciandovi!!! 218 preferenze… ora possiamo stappare un chinotto”.

Anche per Diana Kapo la giornata di ieri si è conclusa vittoriosamente. Con 360 preferenze, a 28 anni entra a far parte del consiglio comune di Sesto Fiorentino. I suoi genitori sono albanesi, lei è cresciuta in Toscana e milita da anni nel Partito Democratico.

“Ecco un risultato bellissimo – commenta – che mi riempie di felicità e soddisfazione! Essere arrivata seconda nella lista è stato davvero incredibile! Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto, che hanno votato! Questo è solo l'inizio!”

Non sono invece bastati 235 voti a Marco Wong, imprenditore 51 enne, per essere eletto a Prato. Sfuma così per ora la possibilità che nella città simbolo dell’immigrazione cinese diventi consigliere un figlio della comunità.

“Ho la soddisfazione – dice – di avere ottenuto oltre duecento preferenze personali, portando alle urne per la prima volta tanti giovani che, grazie alla mia candidatura, si sono interessati di politica. Io rimango a disposizione per lavorare su una Prato più bella, aperta e internazionale”.

Alla poco più che ventenne Barbara Ababio non è riuscita la missione impossibile di diventare sindaco di Porcia, in provincia di Pordenone. È comunque riuscita a far parlare di sé in tutta Italia grazie alla sua ironia contro i razzisti, che non le hanno fatto mancare i loro insulti. Dalla sua parte si era schierato anche Roberto Saviano.

“Ovviamente sono dispiaciuta per non essere stata eletta nella mia città, però sono consapevole del grande appoggio che tutti voi mi avete dato – scrive su Facebook – e che sono certa non si esaurirà con queste elezioni. Come non si fermeranno la mia partecipazione cittadina e la volontà di difendere le minoranze, al contrario: lo farò con maggiore forza e determinazione”!

Italianipiu.it, il portale delle seconde generazioni

 

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