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Corinne Jiga: “Da Verdone a Brignano, il mio sogno nel cinema italiano”

"Sono arrivata a Roma a diciassette anni, quanti pianti i primi mesi. Alle mie colleghe dico: studiate, perché la bellezza non basta"

Roma 8 aprile 2013 – In Italia ha iniziato come badante, oggi è un volto del nostro cinema. Corinne Jiga, attrice e modella trentacinquenne, dall’11 Aprile torna sul grande schermo al fianco di Enrico Brignano in “Ci vediamo domani”

“Il viaggio da Victoria a Roma – ricorda –  è durato una settimana, ho attraversato tutta l’Europa prima di arrivare da mia madre. Ai tempi, con le frontiere chiuse, non era facile arrivare in Italia dalla Romania. Avevo 17 anni e frequentavo l’ultimo anno del liceo bio chimico della mia città, praticamente il mio futuro era già scritto, se fossi rimasta a Victoria sarei diventata un chimico e avrei lavorato alla fabbrica chimica che dà lavoro a tutta la zona”.

“Ma il destino ha voluto che mia madre venisse ad abitare qui in Italia e che io la seguissi. Avevamo chiesto il visto perché io la potessi raggiungere ed è arrivato proprio a ridosso del mio esame di maturità. È stato un grande dispiacere lasciare gli studi, che poi ho recuperato qui,ma quella era un occasione unica che non potevo lasciarmi sfuggire”.

“Una volta arrivata a Roma ero felice, perché avevo ritrovato la mia mamma, ma non ti nascondo che è anche stata durissima. I primi tre mesi di vita qui li ho praticamente passati piangendo, mamma lavorava e io passavo le giornate da sola, non parlavo l’italiano e mi sentivo così piccola rispetto a questa città. Volevo tornare a casa a tutti i costi, poi Roma è diventata la mia casa”.

“Come tutti mi sono adattata anche io, ho iniziato facendo la badante, in casa con una signora di ottanta anni, ho lavorato in un circolo sportivo per anziani, ma sentivo che quella non era la vita che volevo per me, sognavo qualcosa di più, ma non parlando bene l’italiano mi sentivo ‘costretta’ a fare questi lavori”.

“Un giorno ho deciso di dare una svolta alla mia vita e mi sono iscritta a una scuola di recitazione, dizione e doppiaggio. Principalmente l’ho fatto per imparare l’italiano, ma anche perché in fondo il mondo della recitazione mi incuriosiva e mi attraeva. Quella scuola l’ho frequentata per quattro anni e tramite le agenzie ho iniziato a lavorare come modella e hostess per alcuni eventi, ho fatto diverse comparse e recitato in alcune fiction televisive. Ricordo che ci sono voluti circa venti casting prima di ricevere il primo ingaggio”.

“Con Carlo Verdone è stato un incontro fortunato, mentre girava “L’amore è eterno finché dura” io facevo la hostess nel negozio in cui giravano una scena e in quel momento presi coraggio e gli lasciai il mio curriculum. L’ho fatto così un po' per gioco, pensando che non mi avrebbe mai chiamato, invece un giorno suonò il telefono ed era lui che mi proponeva di fare un doppiaggio e poi qualche mese dopo ci siamo risentiti per una parte nel suo film “Posti in piedi in Paradiso”. Al casting c’erano solo ragazze russe bellissime e altissime, in qual momento me la sono fatta sotto e me ne volevo andare, ma poi mi hanno convinto a restare e ho fatto bene, perché sono stata presa”.

“Da quel momento il cinema è entrato a far parte della mia vita, ho recitato in altri film con Verdone e ora mi ritrovate di nuovo nel grande schermo con “Ci vediamo domani” con Enrico Brignano con la regia di Andrea Zaccariello”.

“Il mondo del cinema è molto competitivo, soprattutto tra noi giovani. È vero che fino ad ora ho interpretato ruoli in cui ero “la rumena” e ammetto che mi piacerebbe fare altro, ma per ora non mi posso premettere di rifiutare, ho bisogno di lavorare. Sogno che la recitazione diventi il mio unico lavoro, magari soprattutto al teatro, ma per ora non è così e ho bisogno di un guadagno fisso. Infatti ora faccio la commessa presso il negozio di un circolo sportivo e a volte capitano lì alcuni colleghi del mondo del cinema, inizialmente mi vergognavo a farmi vedere, ma ora se mi chiedono “cosa ci fai qui?” io rispondo “lavoro”, non faccio nulla di male”.

“Alle tantissime ragazze d'origine straniera, che come me sognano di fare strada in questo settore, do solo un consiglio: studiate, perché la bellezza non basta”.

Samia Oursana

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