Il Responsabile Organizzazione delle Rete degli Studenti: “Di fronte ai tagli siamo tutti uguali, senza distinzioni tra prime, seconde o chissà quali generazioni”
Roma, 6 dicembre 2012 – Diritto allo studio, antifascismo, intercultura, antimafia e laicità sono le parole chiave che uniscono migliaia di associazioni di studenti delle scuole superiori attive in tutta Italia e che formano la Rete degli Studenti. Mihai Popescu, nato a Bucarest nel 1993, in Italia da quando aveva dieci anni, è il Responsabile Organizzazione Nazionale.
“Al terzo anno della scuola media, la mia classe ha avuto un litigio con un professore e in quel momento mi è venuto istintivo cercare di risolvere la situazione. Ho realizzato una specie di regolamento di comportamento che ha coinvolto studenti e genitori”.
Così Mihai ricorda l’inizio della sua passione per la difesa dei diritti degli studenti “Iniziai a documentarmi su internet e mi imbattei per caso sullo statuto degli studenti, scoprendo un mondo che mi ha affascinato tantissimo.”
Nel 2008 al primo anno di suola superiore a Frosinone, Mihai diventa rappresentante d’istituto. “Avevo solo 16 anni quando ho iniziato, ero il più piccolo e mi guardavano con un po’ di diffidenza, normalmente cominciano questo percorso un po’ tutti a 18 – 19 anni, ma quando mi sono ambientato e ho capito come funzionavano le cose è stato tutto molto più facile e più bello”.
Da quella prima esperienza il suo cammino istituzionale non si è più fermato, portandolo fino al Consiglio Nazionale di Presidenza degli Studenti. Intanto, è stato tra i membri fondatori della Rete, fino alla nomina, nel 2011, all’incarico che ricopre oggi.
“Il nostro obiettivo principale come Rete è difendere il diritto allo studio per tutti, non deve essere un privilegio. In questo periodo abbiamo manifestato, organizzato autogestioni e occupazioni in tutta Italia contro la privatizzazione della scuola pubblica, la cancellazione dei diritti degli studenti e i tagli al fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa. Questa lotta è stata un grande successo che ci ha messo tutti sullo spesso piano: professori e studenti, nonostante il Ministro Profumo se ne sia lavato le mani.”
E gli studenti sono sullo stesso piano anche se arrivano da culture diverse. “Noi siamo risorse che devono essere sviluppate e condivise. Di fronte ai tagli siamo tutti uguali, siamo semplicemente ragazzi e ragazze che cercano di difendere il proprio futuro, senza distinzioni tra prime, seconde o chissà quali generazioni”.
Come sarà il domani? “Non faccio troppe previsioni, quest’ anno ho la maturità!”
Samia Oursana