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Bonus affitto: in cosa consiste, chi ne ha diritto e a chi richiederlo

Roma, 16 dicembre 2020 – Le famiglie in difficoltà economica e che per tale ragione fanno fatica a sostenere le spese relative ad un affitto, possono richiedere ed accedere ad alcune misure di sostegno previste dallo Stato proprio per questi casi.
Diverse sono le misure messe in campo: dal cosiddetto “bonus affitto”, programmato ogni anno con la Legge di Bilancio di dicembre, al “fondo morosità incolpevole”.

Bonus Affitto: in cosa consiste, chi ne ha diritto e a chi richiederlo
Il bonus affitto è un agevolazione garantita dal Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, istituito dalla Legge 431 del 1998 e finanziato ogni anno dallo Stato.
Il contributo economico consiste in un rimborso equivalente alla differenza tra il valore del canone di affitto tipo di un alloggio popolare e quello pagato dal richiedente.
Le risorse previste da tale Fondo vengono distribuite tra le Regioni, che a loro volta le distribuiscono ai Comuni. Bisognerà quindi presentare al Comune di residenza la domanda per questa misura di sostegno e controllare sul sito di quest’ultimo l’uscita del relativo bando, i cui criteri possono variare da Comune a Comune.

Quali sono i requisiti per accedere al bonus?
Di seguito le caratteristiche da soddisfare per richiedere il sostegno economico:

  • avere la residenza nel Comune in cui si trova la casa in affitto;
  • avere un titolo di soggiorno (se non cittadino italiano o dell’Unione Europea);
  • essere in regola con i pagamenti del contratto di affitto, che deve essere regolarmente registrato;
  • non essere proprietario di altri immobili;
  • non godere di altre misure di sostegno economico per il pagamento del canone;
  • avere un ISEE inferiore ad una soglia, stabilità nel singolo bando del Comune di riferimento. FONDO MOROSITA’ INCOLPEVOLE: requisiti e modalità di richiesta
    Altra misura che offre un sostegno economico per le spese della casa è prevista dal Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, istituito con decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito dalla Legge 28 ottobre 2013, n. 124.
    Anche tale misura viene erogata dallo Stato che ripartisce le risorse tra le Regioni, che a loro volta le ripartiscono ai Comuni.
    Quindi, la domanda dovrà essere presentata al Comune di residenza, seguendo le indicazioni del bando di volta in volta pubblicato.
    Cos’è la morosità incolpevole?
    Si definisce morosità incolpevole la situazione di impossibilità sopravvenuta a sostenere il pagamento del canone di affitto per la perdita o una consistente riduzione del reddito familiare.
    E’ questa una misura che viene attivata quando si verificano gravi cause che determinano l’impossibilità di pagare il canone di locazione.
    Possono costituire causa di perdita e riduzione del reddito la perdita del lavoro o la riduzione oraria dello stesso, il mancato rinnovo del contratto di lavoro o l’accesso alla cassa integrazione, malattia o infortunio grave, decesso di un componente del nucleo familiare.
    Coronavirus: esteso l’accesso al Fondo
    Inoltre, il decreto 23 giugno 2020 ha ampliato la platea dei soggetti che possono accedere alle risorse di questo fondo: potranno fare domanda anche coloro che. anche se non destinatari di un provvedimento di sfratto (come si vedrà di seguito), dimostrino comunque di ave subito, a causa dell’emergenza Coronavirus:
  • una perdita del proprio reddito superiore al 30% nel periodo marzo-maggio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ;
  • di non disporre di sufficiente liquidità per far fronte al pagamento del canone di affitto e/o agli oneri accessori.
    Requisiti generali per accedere al Fondo per morosità incolpevole:
    Ciascun residente, purchè munito almeno di un permesso di soggiorno in corso di validità, dovrà soddisfare i seguenti requisiti:
  • essere titolare di un contratto di affitto registrato;
  • risiedere nell’alloggio da almeno un anno.;
  • non avere disponibilità di altro alloggi, adeguato alle esigenze del nucleo familiare, nella provincia di residenza;
  • essere destinatario di un atto di convalida di sfratto per morosità.

Attenzione: Sono esclusi coloro che risiedono in case cosiddette di lusso (appartenenti alle categorie A1, A8 e A9).

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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