Visiterò l’Italia per un mese. Per ora ho solo il visto d’ingresso, una volta arrivato cosa devo fare? Serve il permesso di soggiorno? Devo dire alla Questura che sono arrivato?
Roma – 11 marzo 2016 – Il permesso di soggiorno non serve per i soggiorni di breve durata che non superano i tre mesi, ad esempio per motivi di studio, affari o turismo. Chi arriva in Italia è però comunque tenuto a fare una “dichiarazione di presenza”.
La procedura cambia in base al Paese di provenienza quando si varca la frontiera italiana e in base a dove si alloggerà una volta in Italia.
Chi arriva direttamente da Paesi non Schengen dovrà farsi timbrare il passaporto dalla polizia di frontiera italiana. Questa semplice formalità varrà già come “dichiarazione di presenza”, quindi chi ha il timbro non avrà bisogno di fare altri tipi di comunicazioni alle autorità.
Gli stranieri che entrano in Italia arrivando da altri Paesi Schengen, ad esempio nel corso di un giro turistico dell’Europa, sono invece tenuti a dichiarare alla Questura la loro presenza in Italia entro 8 giorni dall’ingresso. Come? Dipende.
Chi alloggia presso una struttura ricettiva (alberghi, bed and breakfast, campeggi ecc.) farà la dichiarazione di presenza facendo registrare i suoi dati al gestore, che li girerà alla Questura. È importante in questo caso conservare una copia della registrazione.
Chi invece non alloggia in una struttura ricettiva, ad esempio perché è ospite di parenti o amici, è tenuto a presentarsi entro 8 giorni dall’ingresso in Italia alla Questura della provincia in cui si trova. Lì compilerà un modulo per la dichiarazione di presenza e potrà conservarne una copia.
Se in caso di controllo da parte della Polizia non si potrà esibire la prova della dichiarazione di presenza (il timbro sul passaporto, la copia della registrazione in albergo o del modulo sottoscritto in Questura) si andrà incontro a un’espulsione. Idem se ci si tratterà in Italia oltre la scadenza del visto d’ingresso.
Stranieriinitalia.it