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Ingresso in Italia per motivi di lavoro: come funziona il decreto flussi? L’esperto risponde

Roma, 16 ottobre 2023 – L’ingresso in Italia, per motivi di lavoro, di un cittadino straniero extra comunitario, salvo eccezioni può avvenire generalmente ed unicamente entro certi limiti quantitativi e qualitativi.

Possono infatti entrare in Italia mediante i cosiddetti “Flussi”, programmati ogni anno dal Governo, certe categorie di lavoratori, che siano inoltre cittadini di determinati Paesi ricompresi nell’elenco annuale.

Pertanto, ogni anno il Governo emana un Decreto con cui ammette l’ingresso per lavoro, subordinato o autonomo e stagionale, di un numero limitato di lavoratori provenienti da determinati Paesi extra UE per svolgere mansioni in determinati settori che rispondano alle necessità del mercato.

Infatti, vengono annualmente indicati gli ambiti in cui devono operare le aziende e quindi i lavoratori, tra cui rientra solitamente quello turistico-alberghiero e agricolo (in particolare per il lavoro stagionale) ma anche altri ambiti, quale quello dell’edilizia e dei trasporti, degli acconciatori e di colf e badanti inseriti nella programmazione per il 2023

Il nuovo decreto flussi emanato il 27 settembre 2023 (al seguente link) ha inoltre le tipologie di nulla osta richiedibili: lavoro subordinato stagionale o non stagionale, lavoro autonomo, conversione di permesso per lavoro stagionale o di permesso per lungo soggiorno rilasciato da altro Paese dell’Unione Europea.

Occorrerà però attendere una circolare congiunta (che verrà emanata dai diversi Ministeri interessati), per conoscere più nel dettaglio le modalità operative.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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