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Italia Startup Visa: come ottenere il visto d’ingresso per lavoro autonomo per i cittadini stranieri. La guida del nostro esperto

Roma, 31 gennaio 2024 – L’art. 26 (Ingresso e soggiorno per lavoro autonomo) del Testo unico sull’immigrazione (D. Lgs 286/1998), l’art. 39 (Disposizioni relative al lavoro autonomo) del D.P.R. n. 394/1999 (Norme di attuazione del TUI) ed il Decreto interministeriale n. 850/2011 costituiscono la cornice normativa nell’ambito della quale è stato lanciato nel 2014 il programma “Italia Startup Visa”.

È stata di fatto introdotta una nuova tipologia di visto d’ingresso per cittadini stranieri che intendono effettuare un investimento o una donazione di importo significativo in aree strategiche per l’economia e per la società italiana.

Il programma è rivolto a imprenditori stranieri che abbiano intenzione di aprire un’impresa Startup in Italia o di investire in una Startup già costituita da almeno tre anni; in quest’ultimo caso l’investitore straniero dovrà assumere una carica societaria all’interno della Startup.

Con “startup innovativa” si intende una nuova impresa il cui modello di business è caratterizzato da una forte componente di innovazione tecnologica (così definita dal d.l. 179/2012, art. 25, comma 2).

Per poter ottenere il visto per Startup, il richiedente deve impegnarsi a costituire una nuova impresa in possesso dei requisiti previsti dal D.L. n. 179/2012 (convertito dalla L. 221/2012) presentando alla commissione del Ministero dello Sviluppo Economico la seguente documentazione:

  • un progetto contenente informazioni dettagliate sulle attività che la Startup ha intenzione di svolgere, incluse le informazioni sulla competenza professionale del richiedente. Nel caso di aggregazione in Startup già esistente si dovrà spiegare quale sia il contributo professionale del richiedente all’interno della società;
  • documentazione attestante la disponibilità di risorse finanziarie non inferiori a € 50.000 che il richiedente si impegna ad investire nella Startup. Nel caso di aggregazione in Startup già esistente l’investimento minimo è di € 100.000. Le risorse possono derivare da fondi propri dell’investitore (documentati dall’estratto conto bancario degli ultimi tre mesi e dalla lettera dell’istituto bancario che deve garantire l’intestazione del conto e/o degli investimenti, nonché l’esatto ammontare in possesso del cittadino non UE interamente trasferibile in Italia), oppure da finanziamenti ricevuti da investitori terzi, inclusi i finanziamenti rilasciati da enti governativi o non-governativi italiani o stranieri, per i quali andrà allegato il contratto di investimento firmato da entrambi le parti e corredato da idonea documentazione bancaria, oppure, infine, da una combinazione delle predette fattispecie. Non possono essere accolte dichiarazioni di possesso di asset non liquidi, come ad esempio proprietà immobiliari o partecipazioni societarie anche se sono presenti promesse di vendita.

Il nullaosta ISV (Italia Startup Visa) viene concesso o negato entro 30 giorni dalla data di presentazione della documentazione completa. Una volta rilasciato il nulla osta ne viene data comunicazione al Consolato Italiano di competenza perché il richiedente ottenga il visto per startup. Una volta ottenuto il visto d’ingresso lo straniero entrerà in Italia per richiedere, entro 8 giorni dall’arrivo, un permesso di soggiorno per lavoro autonomo.

Ai sensi della nuova disciplina, il permesso di soggiorno investitori èrilasciato con validità biennale, a partire dalla data di ingresso in Italia, ed è rinnovabile in presenza di mantenimento dell’investimento; viene revocato in caso di mancata effettuazione dell’investimento per l’intero importo previsto. Dopo cinque anni può essere richiesto un permesso valido a tempo indeterminato per soggiornanti di lungo periodo.

Blockchain

La tecnologia Blockchain è un nuovo paradigma destinato a rivoluzionare profondamente il sistema giuridico-economico-sociale globale, modificando alla base i concetti di transazione, proprietà e fiducia.

È fondamentalmente un registro informatico sul quale vengono allocati i dati, distribuito su tutta la rete, che può registrare le transazioni in modo crittografato e permanente.

Ogni nodo del network svolge un ruolo nella verifica delle informazioni, inviandole al successivo in una catena composta da blocchi: blockchain.

È la nuova “Internet delle transazioni”, in grado di dare vita ad archivi immutabili e condivisi e per questo inalterabili, immodificabili e dunque immuni da corruzione, senza l’intermediazione di grandi organizzazioni come banche o governi.

Le applicazioni della tecnologia Blockchain sono sterminate e ciascuna può divenire oggetto di Startup fortemente innovative.

Elenco esemplificativo degli ambiti nei quali è possibile implementare soluzioni innovative basate su tecnologia Blockchain: settore delle criptovalute, gestione dei diritti d’autore digitali e dei brevetti, tracciamento delle merci nel commercio, servizi finanziari, assicurazioni, gestioni aziendali per imprese e liberi professionisti, sanità, commercio retail, gestione delle risorse umane, agrifood, certificazione dei prodotti agricoli e loro tracciabilità, connettività automotive, servizi post vendita, ambiante. Questa tecnologia è duttile ed adattabile ad ogni ambito della vita e del lavoro.

Smart contracts

Nonostante il nome riconduca al termine “contratto”, gli smart contracts sono dei software, che si sostituiscono ai documenti tradizionali e girano sulla Blockchain, sono pensati per automatizzare parte degli intenti che i contraenti vogliono perseguire.

Gli smart contracts consentono di scambiare in modo sicuro denaro, proprietà, titoli azionari o qualsiasi altra cosa abbia un valore riconosciuto dalla società, in modo trasparente e automatico, senza conflitti e senza il bisogno di rivolgersi a intermediari o terze parti che controllano.

Gli smart contracts facilitano, verificano, o fanno rispettare, la negoziazione o l’esecuzione di un contratto e possono assicurare una sicurezza superiore alla contrattualistica esistente, con costi ridotti.

Si tratta di un nuovo tipo di accordo.

Oggi i contratti sono scritti utilizzando parole.

Ma le parole sono interpretabili, possono essere ambigue, imprecise.

Questo rende spesso difficile far rispettare un accordo, genera lunghi e costosi contenziosi.

Gli smart contracts vengono scritti con un linguaggio di programmazione software completo, preciso, certo ed univoco.

Non c’è alcuna ambiguità su come un computer eseguirà un programma.

Sono per certo innovative le startup che prevedano di rendere disponibili smart contracts per gli usi comuni e smart contracts molto personalizzati, per offrire una contrattualistica computazionale che genera accordi indissolubili ed infrangibili.

Gli smart contracts contengono l’accordo e lo applicano automaticamente, senza il rischio di alcun inadempimento.

Tokenomics

La Tokenomics (Token + Economics) è un sistema economico, parallelo a quello tradizionale, che ha ad oggetto la creazione e la circolazione di token tramite smart contracts su tecnologia Blockchain.

Gli immobili, le opere d’arte, le aziende, ogni tipo di bene e di servizio, quindi anche le attività professionali, sono “tokenizzabili”.

E’ possibile la cartolarizzazione digitale di qualsiasi valore sulla Blockchain attraverso gli smart contracts.

La tokenizzazione, ovvero la emissione di assets digitali (chiamati Security Token) avviene attraverso la parcellizzazione del valore di una azienda o di un bene o di un servizio in “gettoni” (token), vaucher digitali che ne rappresentano il valore.

Detta operazione consente il finanziamento dell’azienda senza che la stessa debba essere quotata in borsa e sottoporsi ai costosi adempimenti necessari per detta operazione tradizionale, e senza cedere alcuna quota societaria.

In questa ottica gli smart contracts vanno intesi anche come uno strumento per redigere ed eseguire piani di investimento.

Una Startup innovativa può avere ad oggetto la ideazione e creazione di token e la loro gestione, per dare vita a progetti che permettono alle aziende la creazione di un nuovo valore di scambio rappresentato in token e basato sui propri stessi prodotti o servizi.

Negli U.S.A. sono già stati tokenizzati immobili, hotel, opere d’arte; in Olanda è stata tokenizzatala attività professionale di uno Studio legale (“Digitorney Group BV”, Studio legale olandese, che ha capitalizzato cinque milioni di euro nel collocare i suoi token).

La tokenizzazione favorisce le transazioni immobiliari transfrontaliere.

I token che vengono collocati (acquistati) possono essere utilizzati come gettoni da spendere nei servizi dell’azienda che li ha emessi, ma possono anche essere scambiati con altre persone (rivenduti) (ed iniziano ad essere cryptovaluta) sapendo che hanno un valore dato dalla solidità dell’azienda che li ha emessi, e possono anche rappresentare un investimento se il loro valore aumenta in conseguenza del numero di sottoscrittori e dell’intensità degli scambi.

Big Data

Siamo in un’epoca in cui l’uso dei dati è oramai indispensabile nei processi decisionali di imprese, istituzioni e, sempre più, anche dei singoli cittadini. Le attuali tecnologie consentono, infatti, la diffusione sempre maggiore dei processi di “datizzazione”, un neologismo attraverso cui viene individuato quell’insieme di tecniche che consentono la conversione in formato digitale – cioè in dati – di qualsiasi cosa (film, libri, messaggi vocali, movimenti del corpo, ecc.).

I big data rappresentano il fattore produttivo chiave in un’economia data-driven; molti sono gli ambiti, sia privati che pubblici, in cui l’utilizzo di tecniche di analisi di big data ha permesso di creare nuovi servizi, migliorare quelli esistenti, innovare i processi produttivi e distributivi, rendere l’offerta di tutti i prodotti e servizi (anche non digitali) più rispondenti alle esigenze di consumatori e cittadini.

I big data fanno riferimento a un salto di paradigma interpretativo della realtà economica e sociale attraverso tecniche di analisi (data mining) eseguite su enormi quantità di dati (volume), caratterizzati da formati assai differenti (varietà), immagazzinati ed elaborati a un ritmo (velocità) sempre più rapido (spesso in tempo reale).

Nell’ecosistema dei big data, è possibile identificare, tra i suoi attori principali, le Startup che possono occuparsi di generare i dati, di fornire la strumentazione tecnologica, tipicamente sotto forma di piattaforme per la gestione dei dati, di svolgere il ruolo di data brokers (raccolta dati per la loro rivendita e terzi).

Esiste nel tessuto economico imprenditoriale una forte apertura alle società che vogliano sviluppare innovazione basata sui dati.

Coding

Il coding è l’atto in cui si scrive codice sorgente informatico utile a definire i comandi che una macchina eseguirà per raggiungere un risultato.

Il Coding è un termine inglese al quale corrisponde (all’incirca) in italiano la parola programmazione; in informatica si intende la stesura di un programma, cioè di una sequenza di istruzioni che, eseguita da un calcolatore, dà vita alla maggior parte delle applicazioni che usiamo quotidianamente.

Per eseguire coding occorre adottare un pensiero computazionale, ovvero ideare ed applicare un processo mentale che consente di risolvere problemi di varia natura pianificando strategie.

È evidente che una Startup presenterà per certo caratteri di innovatività se avrà ad oggetto sociale l’attività di coding, essendo l’apporto ingegneristico-informatico necessario per offrire servizi di trattamento dei big data e di creazione di algoritmi per l’intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale e algoritmi

Un algoritmo è un metodo per la soluzione di un problema, adatto ad essere implementato sotto forma di programma informatico; è un procedimento che consente di ottenere un risultato atteso eseguendo, in un determinato ordine, un insieme di passi semplici corrispondenti ad azioni scelte solitamente da un insieme finito.

Sono programmabili algoritmi di apprendimento automatizzato, basati su procedure statistiche oppure su reti neurali, che analizzano quantità impressionanti di dati e svolgono ormai un ruolo fondamentale nella nostra quotidianità.

Questi algoritmi trasformano i dati in informazioni, i dati sono estratti anche senza la consapevolezza umana, con conseguenze sulle nostre scelte.

Essi consentono lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI).

L’Intelligenza Artificiale è una delle tecnologie più promettenti dei nostri tempi.

La disciplina dell’intelligenza artificiale studia le metodologie e le tecniche che consentono di progettare sistemi hardware e sistemi di programmi software idonei a fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana.

Certamente innovativa è una Startup avente ad oggetto sociale lo sviluppo di sistemi di AI utilizzati per risolvere problemi di ricerca, pianificazione, ottimizzazione, analisi di dati, in ogni settore umano, sociale, industriale, agricolo, finanziario, commerciale, ambientale.

STEM

STEM, dall’inglese Science, Technology, Engineering e Math, è un acronimo che si riferisce alle discipline accademiche della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica.

Non si tratta di 4 discipline a sé stanti ma di 4 scienze integrate in un nuovo paradigma basato su applicazioni reali ed autentiche per nuovi lavori ad alto contenuto tecnologico.

Per scegliere l’oggetto sociale della Startup innovativa si potrà attingere al patrimonio scientifico culturale compreso nelle discipline STEM.

5G (Reti di quinta Generazione)

Il sistema 5G è una trasformazione dirompente della rete fissa e mobile, che introduce prestazioni dieci volte superiori a quelle attuali, rappresentando una delle prossime architravi per la digitalizzazione in Italia, per la competitività delle industrie e per il cambiamento del modo di comunicare e di vivere.

Sarà riconosciuta come innovativa una Startup che offrirà nuovi servizi digitali fruibili mediante accesso alla tecnologia 5G (i nuovi digital services della Gigabit Society).

Il 5G sarà molto più di un’evoluzione lineare della rete mobile con maggiore banda, migliori prestazioni e ridotti consumi. Sarà, anche e soprattutto un’innovativa piattaforma di rete e servizi capace di soddisfare le future richieste dei mercati consumer e business della Società Digitale. Dunque il 5G rappresenterà una rivoluzione sistemica consistente nell’accesso ultra-broadband fisso-mobile, nello straordinario aumento delle prestazioni dei sistemi hardware (accompagnato dal contemporaneo abbattimento dei costi), nella diffusione di soluzioni e piattaforme software in open source, nella evoluzione del Cloud Computing, nei progressi dell’Intelligenza Artificiale e nello sviluppo di terminali sempre più potenti in termini di capacità di comunicazione, elaborazione e memorizzazione, infine, nello sviluppo massino dell’IOT (Internet delle Cose).

Start Down

Utilizziamo la dicitura Start Down non per indicare il contrario di Start Up, maper descrivere che è possibile intraprendere anche secondo un modo tradizionale di fare impresa, che abbia formalmente le caratteristiche imposte per legge alle Startup, ma che abbia ad oggetto i settori dell’economia che non sono immediatamente innovativi ma che possono trarre giovamento da imprese che li migliorino e li ottimizzino utilizzando gli strumenti offerti dal mercato delle Startup.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Francesca Pia Testini, avvocato

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