in

Pensione di vecchiaia. Sono un cittadino extracomunitario, ho lavorato in Italia molti anni e voglio tornare nel mio Paese: ho diritto alla pensione?

Roma, 23 giugno 2022 – Sì. Anche i cittadini stranieri – sia comunitari che appartenenti a Paesi extra- UE- hanno pari diritti in materia di trattamento pensionistico, quindi mantengono la propria pensione anche in caso di rimpatrio nel proprio Stato di origine.

Occorre tuttavia che siano soddisfatte alcune condizioni: l’aver versato i contributi da lavoro in Italia per un determinato tempo e aver compiuto 66 anni di età.

E’ importante sapere infatti che il lavoratore extracomunitario (con contratto di lavoro diverso da quello stagionale ) che intenda rimpatriare definitivamente, conserva i diritti ai fini pensionistici MA potrà riscuotere la pensione solo al raggiungimento dei 66 anni, uguale per uomini e donne (Legge n. 189/2002).

Inoltre, al fine di verificare il periodo contributivo necessario per richiedere la pensione, occorrera’ considerare se si applica il sistema “contributivo” o “retributivo”.

Nel primo caso (metodo contributivo), applicato ai lavoratori assunti dopo il 1° gennaio 1996, i lavoratori stranieri potranno percepire la la pensione di vecchiaia a 66 anni, oltre adeguamenti alla speranza di vita, anche se hanno meno di 20 anni di contribuzione;

Nel secondo caso (metodo retributivo), applicato ai lavoratori hanno iniziato prima prima del 1996, occorre che i lavoratori abbiano maturato 20 di contributi.

Con questo tipo di pensione non è possibile riprendere l’attività lavorativa in Italia, pena la revoca della pensione stessa.

Inoltre, in caso di decesso del lavoratore rimpatriato i familiari potranno riscuotere la pensione, ma solo se la morte avviene DOPO il raggiungimento dell’età pensionabile.

Come richiederla: procedura in caso di Paesi non convenzionati con l’Italia

La pensione di vecchiaia (anche in qualità di superstiti) deve essere presentata mediante apposito modulo reperibile sul portale dell’Inps, direttamente dall’interessato o tramite un patronato.

Se il lavoratore ha già fatto ritorno nel proprio Paese potrà utilizzare le proprie credenziali SPID, oppure tramite il Consolato Italiano presente in tale Stato.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 19 Media: 4.3]

Mattarella: “Dagli immigrati contributo prezioso a economia e welfare”

Ius Scholae, il deputato Mollicone (FdI) perde le staffe durante la seduta della Commissione Istruzione