Buongiorno, sono una cittadina ucraina arrivata in Italia grazie a un visto per motivi turistici. Ho trovato una persona disposta ad assumermi come colf, posso lavorare e prendere il permesso di soggiorno?
21 agosto 2015 – I cittadini stranieri possono arrivare in Italia per motivi turistici grazie a un visto d’ingresso breve valido al massimo per tre mesi. In caso di accordi tra l’Italia (o l’Ue) e il loro Paese, il visto può non essere necessario, ma rimane il limite dei tre mesi.
In questi casi non c’è bisogno di chiedere un permesso di soggiorno, ma bisogna semplicemente dichiarare la propria presenza. Chi arriva direttamente da paesi Extraue deve soli farsi timbrare il passaporto al valico di frontiera, chi invece entra in Italia dopo essere passato in altri paesi Schengen deve presentare entro 8 giorni un dichiarazione in Questura, a meno che non sia ospite di strutture alberghiere, che comunicheranno il suo arrivo alla Polizia.
Durante un soggiorno per turismo in Italia, i cittadini stranieri non possono svolgere alcuna attività lavorativa. Scaduta la validità del visto d’ingresso per turismo, dovranno tornare in patria, altrimenti saranno considerati immigrati irregolare ed espulsi. Chi assume uno straniero entrato in Italia per motivi di turismo va incontro alle stesse sanzioni previsti per chi dà lavoro a un immigrato irregolare.
Che può fare, quindi, chi arriva in Italia come turista e ottiene un’offerta di lavoro interessante?
La strada è in salita: può solo tornare nel Paese d’Origine e sperare che il governo italiano, con il decreto flussi, riapra gli ingressi per lavoro. A quel punto l’aspirante datore di lavoro potrà presentare da qui una domanda di assunzione e, se riesce ad aggiudicarsi una quota, far entrare in Italia e assumere il lavoratore.
Stranieriinitalia.it