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Permessi: se nasce un bimbo, integrazione in Questura

Chi attende il rilascio o il rinnovo potrà risparmiarsi i soldi dei kit. Circolare del Viminale
Roma – 17 luglio 2008 – Quando arriva la cicogna, meglio risparmiare.

Gli stranieri in Italia che diventano genitori mentre attendono il rinnovo o il primo rilascio del permesso di soggiorno non devono più di sborsare altri soldi negli uffici postali per aggiornare la loro domanda. Possono rivolgersi alle Questure e chiedere una semplice integrazione.

Una scelta di buon senso, considerato che, per quanto dura l’attesa del permesso, non è raro che intanto la famiglia cresca. Diversamente, il genitore dovrebbero compilare di nuovo i kit di Poste Italiane e pagare un’altra settantina di euro pur di inserire il neonato nel suo permesso di soggiorno.

La nuova possibilità è stata comunicata all’inizio di questo mese dal ministero dell’Interno, che con una circolare indirizzata a tutte le Questure  ha risposto a un quesito sulle “richieste di iscrizione dei figli minori, nati successivamente alla data di presentazione dell’istanza di rilascio/rinnovo dei titoli di soggiorno in formato elettronico”.

Il Ministero  dice di condividere “l’esigenza di adottare iniziative volte ad agevolare l’utenza straniera” e di ispirarsi a criteri di “economicità ed efficacia”. Ecco allora che, nell’attesa che arrivi il permesso, le Questure potranno “concedere ai richiedenti stranieri la possibilità di integrare la medesima istanza, ai fini dell’ inserimento dei figli minori sopraggiunti”.

Scarica il testo della circolare

Elvio Pasca

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