Dopo il presidente della Repubblica, arriva il ministro per i rapporti con i romeni all'estero. Inconri con le istituzioni, ma anche con la comunità
Roma – 27 luglio 2015 – Si stringono i rapporti tra l’Italia e la Romania. Ha iniziato il presidente romeno Klaus Iohannis, con una visita ufficiale di 3 giorni in Italia, la seconda dall’inizio del suo mandato,partendo da EXPO di Milano e arrivando a Roma, a parlare con il collega Sergio Mattarella, con il premier Matteo Renzi e con il presidente del Senato Pietro Grasso, ma anche con i rappresentanti della comunità romena in Italia dei problemi della diaspora romena in Italia.
Con oltre un milione di persone, la comunità romena nella Penisola è la più numerosa di connazionali all’estero. I due Stati sono legati da un partenariato strategico e l’Italia e uno dei più importanti partner commerciali della Romania. L'ambito imprenditoriale italiano è già ben rappresentato in Romania da più di 40 mila aziende, in questo momento, tra piccole, medie e grandi. Nel 2014, il volume di affari tra la Romania e l'Italia ha raggiunto la ragguardevole cifra di 12,5 miliardi di euro, ma ci sono ancora spazi in alcuni settori dove le aziende possono attecchire, come, per esempio, nel campo della ricerca.
Un altro pilone importante che lavora per mantenere forte e solida questa collaborazione tra l’Italia e la Romania è l’ambasciatore della Repubblica di Romania in Italia, Dana Manuela Costantinescu, l’obiettivo delle sue visite in sud Italia è quello di trovare forme di intesa possibili per un clima di maggiore collaborazione ed integrazione delle comunità presenti sul territorio.
In questi giorni, tocca al ministro con delega ai rapporti con i romeni all’estero, Angel Tîlvăr, che sta eseguendo una visita ufficiale nella Penisola, per parlare delle problematiche e l’importanza della numerosa comunità romena e il suo contributo particolare allla vita economica e sociale del Italia.
Più dialogo, più regolarizzazione e basta parlare dei problemi, ma cercare a mettere in pratica delle soluzioni: questo è tutto quello di cui ha bisogno la comunità romena nella Penisola. A partire dalla riforma sulle elezioni e sul voto per corrispondenza, il rinnovo della carta d’identità romena, possibile in Italia senza dover più fare 1.500 km, per non parlare dei problemi sanitari o sociali per quanto riguarda i contributi e quelli relativi al ritorno di tanti immigrati romeni nella loro patria.
Anna Balea
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