A Jesolo, è stato fermato un senegalese di 25 anni per un orribile crimine: lo stupro di una 15enne. Chi ha seguito il relativo servizio sulla Rai avrà colto un sottile elemento di pregiudizio discriminatorio.
Prima ancora che fosse identificato nessuno dagli inquirenti, nella prima versione dei servizi giornalistici di Rainews 24 che hanno accompagnato la notizia di questo ineffabile delitto sessuale, non sarà sfuggito un certo fatto di… pregiudizi nella comunicazione giornalistica. A un certo punto del filmato (che riprendeva le gambe dalla cintola in giù), il commentatore dice: «Sulla vicenda indaga la polizia che è sulle tracce del presunto responsabile descritto dalla giovane come un uomo di colore di bassa statura». E puntualmente… Zac! A corredo di questa frase (forse a ribadire che si tratta prima di tutto di un nero?), guarda caso, appaiono le immagini delle gambe (apparentemente non di qualcuno di “bassa statura”) di un nero con dei pantaloni corti di colore rosa, che cammina sulla spiaggia sabbiosa. Nei servizi successivi poi, riappariranno di nuovo le stesse gambe dell’uomo nero, seduto questa volta, e acconto a lui, si vedono passare le gambe di una ragazza bianca in piedi. Regia studiata, coincidenza fortuita o inconscio di un pregiudizio latente?
Ma poi, l’uomo nero le cui gambe sono state sbattute e date in pasto nel filmato, chi è? Anche perché con quei “inconfondibili” pantaloni rosa, le sue gambe saranno sicuramente state riconosciute dalla gente della zona. Si potrà dire che gli autori del montaggio del filmato sono stati attenti a non fare vedere il viso dell’uomo nero che “cammina” sulla spiaggia, ma forse il problema sta proprio lì. Sarebbe forse stato più corretto aspettare di poter presentare direttamente la sua faccia, una volta identificato (come poi è stato fatto nei servizi successivi, dopo la sua cattura). Se si voleva corroborare i commenti con delle immagini “pertinenti”(?), perché allora tra le due caratteristiche indicate sul sospettato, si è scelto di sottolinearne soltanto una? Il colore di quelle gambe parlava chiaro.
Il servizio diceva: un uomo “di colore”, “di bassa statura”. E per assurdo, tanto per scegliere una sola di queste due caratteristiche indicate (come ha fatto il servizio), inversamente si sarebbe allora potuto rimarcare per esempio, il solo fatto che il sospettato fosse un uomo di “bassa statura” (rigorosamente ripreso di spalle… per la privacy, mi raccomando), e perché no… magari bianco, (tanto, scelta una sola caratteristica su due, la seconda non è determinante). Di certo, non si sarebbe avuto l’effetto “desiderato”.
Comunque, sia ben chiaro; quando il colpevole dello stupro sarà condannato definitivamente, qualora la chiave della gabbia venisse buttata a mare, non si scandalizzerà nessuno…