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Cnel: “Italia xenofoba, ma non (ancora) razzista”

"Bisogna capire le paure e trovare gli antidoti". "Contrastare isolamento delle comunità immigrate"

Roma  – 16 luglio 2010 – ”Dalle nostre numerose ricerche e indagini non emerge un’Italia razzista, se per razzismo si intende ‘convinzione’ di dichiarata superiorità di una razza sulle altre. Si registrano invece, talvolta, atteggiamenti xenofobi che in qualche modo sono l’anticamera del razzismo. Comunque non si può far finta di niente, ne’ basta condannare gli intolleranti e reprimere i violenti”.

Lo ha sottolineato il presidente del Cnel, Antonio Marzano, durante un’audizione alla Camera nella sede dell’Osservatorio sui fenomeni di xenofobia e razzismo.

"Occorre capire – ha spiegato Marzano – cosa muove le paure per elaborare buone risposte e inserire nel tessuto sociale antidoti sociali e culturali efficaci. Questi fenomeni vanno combattuti con l’integrazione, e’ da essa che nasce la vera sicurezza. Imparare a vivere insieme con gli stranieri: questo e’ il modo di lottare contro il razzismo. ‘integrazione deve essere sentita veramente come l’anima della politica migratoria”.

Dai Rapporti del Cnel sugli indici di integrazione (a luglio scorso, e’ stato presentato il VII Rapporto), ha detto ancora Marzano, ”arriva l’importante indicazione che l’approccio giusto e’ quello che implica da un lato la necessita’ di combattere il razzismo e dall’altro di contrastare la tendenza all’isolamento da parte delle minoranza di stranieri”.

Questo modello di integrazione ”non e’ ne’ inclusivo, ne’ corporativo, entrambi in crisi nei Paesi europei di più antica tradizione immigratoria”, Marzano ha invece parlato di ”interculturalismo” perseguendo una ”progressiva acquisizione di cittadinanza attraverso un processo di confronto, di conoscenza, di dialogo, di interazione, che tenga assieme il rispetto delle diverse culture, percepite come una risorsa e una ricchezza, e dei valori fondamentali del nostro ordinamento democratico e costituzionale”.

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