in

Immigrazione e razzismo, Amnesty International boccia l’Italia per il semestre Ue

"Il governo italiano non ha difeso abbastanza i diritti umani". "La sicurezza delle frontiere è stata anteposta ai bisogni dei migranti e alle ragioni dei profughi"

Roma – 5 febbraio 2015 – “L'Italia  ha mancato un’importante occasione per promuovere una strategia complessiva europea sui diritti umani e per sviluppare azioni positive e di protezione in grado di assicurare il rispetto dei diritti umani da parte degli stati membri sul loro territorio”.

Iverna McGowan, direttrice ad interim dell’Ufficio di Amnesty International presso le Istituzioni europee, riassume così il giudicio dell'organizzazione umanitaria sul semestre di presidenza italiana dell'Ue. Una bocciatura che per molti aspetti riguarda il governo dell'immigrazione.

Lo scorso giugno, all'inizio del semestre, Amnesty aveva chiesto all'Itala di avviare un profondo cambiamento nelle politiche e nelle prassi europee in materia d'immigrazione, esortando gli stati membri a uno sforzo congiunto per incrementare le capacità di ricerca e soccorso in mare e istituire percorsi sicuri per evitare che quanti scappano dalla violenza e dalla persecuzione siano costretti a intraprendere viaggi pericolosi. L’organizzazione per i diritti umani aveva inoltre chiesto all’Italia di assicurare che le misure prese dall’Unione europea e dai suoi stati membri per cooperare coi paesi terzi sul controllo dell’immigrazione fossero trasparenti e non determinassero o contribuissero a violazioni dei diritti umani. 

“Invece, abbiamo constatato che il dibattito con i paesi terzi è stato dominato ancora una volta dall’esigenza di rafforzare la sicurezza delle frontiere piuttosto che dai bisogni reali dei migranti e dalle ragioni che costringono molte persone a scappare dal proprio paese” ha affermato McGowan. La cooperazione, inoltre, non è stata “sufficientemente trasparente né radicata in un quadro di diritti umani e ha coinvolto paesi terzi in cui si verificano gravi violazioni dei diritti umani e da cui molti rifugiati fuggono verso l’Europa, come Eritrea ed Etiopia”.

Amnesty Internazional punta il dito anche contro la fine dell'operazione Mare Nostrum. “L’operazione Triton, nella sua attuale formulazione, non offre nessuna garanzia per la tutela dei diritti dei migranti e rifugiati, in particolare per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso in mare. La chiusura di Mare nostrum sta mettendo a rischio la vita di coloro che, scappando da guerre, povertà e persecuzioni, attraversano il Mediterraneo con mezzi di fortuna”

La presidenza italiana sarebbe stata carente anche nella lotta al razzismo e all'intolleranza in Europa. Non avrebbe infatti incoraggiato abbastanza gli stati membri dell’Unione europea ad “adottare e attuare una legislazione orizzontale antidiscriminazione, che avrebbe assicurato la protezione delle persone da ogni forma di discriminazione e di violenza, tra cui quelle basate su orientamento sessuale e identità di genere e l’odio razziale”.

Infine, Amnesty International denuncia che anche all'interno del nostro Paese il governo italiano non ha intrapreso alcuna azione volta a contrastare la discriminazione e a tutelare i diritti delle comunità rom, che continuano a subire gravi violazioni dei diritti umani, in particolare il diritto a un alloggio adeguato. Scarse sono state infatti le misure messe in atto per favorire l’attuazione, a tutti i livelli, della “Strategia nazionale per l’inclusione di rom, sinti e camminanti” adottata dall’Italia nel 2012, come richiesto dalla stessa Direttiva antidiscriminazione.
 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Sbarchi. Gentiloni: “Problema di tutta l’Europa, i migranti si spostano””

Obama incontra i dreamers, “Questi ragazzi sono americani”