83 euro a testa per il cenone, contro i 44 euro degli italiani. Indagine Confcommercio/Demoskopea
Roma – Per i regali di Natale gli stranieri che vivono in Italia spendono più degli autoctoni. Usano gran parte della tredicesima per i doni da mettere sotto l’albero, ne riservano una parte per pagare le bollette e non dimenticano i parenti in patria.
È quanto racconta l’indagine “Usi e costumi di italiani e migranti in occasione delle festività natalizie” realizzata da Confcommercio e Demoskopea su un campione rappresentativo di italiani e di immigrati delle 7 comunità più numerose sul territorio (albanese, marocchina, romena, cinese, ucraina, filippina e tunisina). Nel complesso, l’indagine fa scoprire una popolazione di migranti molto allineata alle scelte di festeggiamento e consumo degli italiani, ben disposta a sposare le tradizioni del paese d’accoglienza, persino in termini culinari.
Festeggerà il Natale il 90,8% dei migranti, mentre a Capodanno conterà alla rovescia il 94,6%. Quella di scambiarsi regali è un’altra tendenza che risulta condivisa da italiani e stranieri. L’82,9% degli italiani intervistati e l’81,3% dei migranti farà doni per Natale. La differenza tra i due campioni risulta praticamente impercettibile. I regali costituiscono per tutti la prima voce di spesa di dicembre (73,2% degli italiani e 63% di migranti). Al secondo posto, e ancora indistintamente per italiani e migranti, segue la voce delle bollette che rappresentano, invece, le spese imposte e inevitabili (55,8% di italiani e 37,2% di migranti). Ma gli stranieri hanno un’uscita in più, quella riservata alle rimesse. Invia soldi ai propri familiari nel paese d’origine il 34,8%.
Nella scelta dei regali ci sono maggiori differenze. La tecnologia attira di più gli stranieri. Il 15,7% degli italiani sceglie di acquistare prodotti tecnologici, mentre tra i migranti questa scelta coinvolge il 22,7% del campione. Tuttavia alcuni prodotti considerabili ancora di “nuova generazione” (es. navigatore satellitare, telefonino o palmare), riguardano in percentuali più elevate gli italiani, rispetto ai migranti, che risultano più attratti da prodotti di gamma più bassa (es. la fotocamera). I migranti regalano più spesso prodotti enogastronomici (il 21,1% contro il 9,8% degli italiani). Tra le scelte comuni ci sono abbigliamento e giochi. Gli stranieri hanno le idee più chiare sul dono da fare a parenti e amici. A una settimana dal Natale non aveva ancora deciso cosa regalare il 13,7% degli italiani contro l’1% dei migranti.
Per gli acquisti, i centri commerciali sono preferiti da tutti. Mentre i piccoli negozi sono maggiormente frequentati dagli italiani, i mercatini sono più spesso invasi dai migranti (25,8% contro l’8,3% di italiani).
Il Natale si conferma per tutti una festa dai tratti “domestici”. I più la trascorreranno a casa, con i propri cari. Per quanto riguarda il livello di spesa previsto per il pranzo o la cena di Natale questo si concentra, per entrambi i campioni, in cifre inferiori ai 100 euro a testa, anche se la spesa media risulta decisamente più elevata tra i migranti (83 euro rispetto ai 44 euro degli italiani). Secondo l’indagine, questa differenza significava è in parte motivabile dal desiderio quasi “ostentativo” di festeggiare concedendosi spese che abitualmente non caratterizzano il proprio stile di vita e consumo.
Anche per il Capodanno, così come per il Natale, la casa è vista come il principale e preferito luogo di festeggiamento, anche se la distanza rispetto agli altri possibili luoghi risulta leggermente attenuata (68,1% di italiani e 48,1% di migranti, contro il 92,2% e 67,7% per Natale). Le spese medie previste risultano invece superiori rispetto a quelle natalizie, ma rimangono invariate le differenze tra i due campioni: gli stranieri spenderanno in media 93 euro a testa, mentre gli italiani prevedono una spesa media di 53 euro a persona. Quanto invece emerge come caratterizzante del Capodanno, rispetto al Natale, è una maggiore quota di indecisi e maggiori percentuali di intervistati che intendono trascorrerlo al ristorante e in vacanza.
L’indagine ritiene importante segnalare che “parte delle risposte e parte delle differenze tra i due campioni è probabilmente attribuibile ad una sorta di effetto di ‘desiderabilità sociale’ maggiormente avvertito dal campione dei migranti. Questo effetto spinge il rispondente a conformarsi, attraverso le sue dichiarazioni, agli atteggiamenti e ai comportamenti avvertiti come maggiormente condivisi e apprezzabili dall’opinione pubblica italiana. Si tratta di un segnale forte del desiderio dei migranti di integrarsi pienamente nella realtà sociale in cui attualmente vivono”.
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"Usi e costumi di italiani e migranti in occasione delle festività natalizie"
(24 dicembre 2007)
AV