Audizione del prefetto Morcone: “Ce ne aspettavamo di più. Potenziare accoglienza nei Comuni, se territori non collaborano, decidiamo noi”
Roma – 21 luglio 2015 – Contro la retorica dell’invasione, contro chi parla di un boom di sbarchi e dice che l’accoglienza è impossibile, parlano i numeri. Come quelli forniti oggi dal prefetto Mario Morcone, capo del Capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno, alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione.
"Al 21 luglio – ha spiegato il prefetto – gli sbarchi di migranti sulle nostre coste appaiono in equilibrio con i numeri dello scorso anno. Ad oggi sono in tutto 85.361 le persone giunte in Italia e sono al di sotto rispetto a quella che era la nostra pianificazione nazionale che ci faceva temere di poter superare le 200 mila presenze mentre, molto probabilmente, non supereranno le 170 mila unità".
Ora la sfida è sistemare in tutta Italia quanti sbarcano sulle coste del sud. In questo momento, la Sicilia è la prima regione per accoglienza con il 18% del totale, mentre la Lombardia ne ospita l'11, il Veneto il 6% e la Campania il 7%.
Il Viminale procede "pur nelle difficoltà che tutti abbiamo sotto gli occhi come i recenti casi di Treviso e Roma, ad un piccolo riequilibrio nella distribuzione dei migranti sui territori", ma "se tu la collaborazione non me la dai – ha sottolineato il prefetto – mi costringi a decidere in solitudine perche' ci troviamo di fronte a persone e noi una risposta la daremo lo stesso".
Morcone ha spiegato di "non conoscere un solo Prefetto in Italia che ami decidere, su queste tematiche, in solitudine e che non chieda pareri alle autorità locali. Non ci stancheremo di chiedere di avere da loro indicazioni su quali soluzioni siano le migliori e le meglio accettate dal territorio. Ma se questa risposta e questa collaborazione tu non me la dai – ha aggiunto Morcone – la soluzione la devo trovare da solo".
Secondo il Capo del dipartimento immigrazione, la creazione di questo sistema di accoglienza "è la più grande operazione umanitaria che la Repubblica abbia mai compiuto".
Il Viminale vuole potenziare il Sistema di Protezione per Richedenti Asilo e Rifugiati (Sprar), gestito dai Comuni, che oggi vede coinvolti solo 500 Comuni su 8.100. Sul tavolo del governo ci sarebbero ipotesi di premi per chi accoglie. Morcone ha citato ad esempio l'abbassamento dal 20% al 5% del co-finanziamento a carico dell'ente locale o, come annunciato dallo stesso ministro Alfano, l'allentamento del Patto di stabilità.
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