Viaggio nella ricca terra del Re Leone, dove si incontrano le più varie espressioni della natura
Benvenuti in Kenya, il paese del Re Leone
“Hakuna matata” è una frase che si ripete tante volte nel film ‘Il Re Leone’. È un’espressione di origine keniota e in lingua swahili vuol dire “non c’è problema”. Ed è vero, in Kenya non c’è nessun problema. Come dice una canzone locale, che di solito tutti i visitatori imparano, “il Kenya è un paese bellissimo, un paese tranquillo, dove c’è tanta felicità, e soprattutto una cultura di accoglienza e ospitalità straordinaria. Benvenuti in Kenya, il paese del Re Leone”.
Il Kenya è davvero una delle destinazioni più belle al mondo. Fitte foreste, alte montagne, coste bellissime, laghi, deserti, città ultra moderne e villaggi tradizionali convivono in un unico paese. Donano infinita ricchezza a una terra che gli antropologi considerano "culla dell’umanità".
La parola “safari” trova qui le sue origini: in swahili, la lingua nazionale – oltre all’inglese -, letteralmente significa “viaggio”. Per gli amanti di questo singolare “viaggio”, il Kenya è il posto ideale da visitare, per i suoi parchi, per la flora e per le tantissime specie di animali selvatici.
Qui il turista può essere protagonista di un’esperienza unica, venire a contatto con la giungla e seguire da vicino le passeggiate e le corse dei grandi animali selvaggi nel loro ambiente naturale. Leoni, leopardi, elefanti e zebre vivono indisturbati nel loro regno, dove per una volta l’ospite è l’uomo.
Maasai Mara Reserve
Nel Maasai Mara Reserve i turisti possono ammirare una delle nuove sette meraviglie del mondo, la migrazione annuale degli uccelli selvatici. Il Lago Nakuru è uno dei laghi più famosi nel mondo per lo spettacolo ornitologico che offre. Non a caso è soprannominato il lago dei fenicotteri: è praticamente circondato da migliaia e migliaia di esemplari di questa specie di volatili dalla chioma rossa.
La famosa città di Malindi
Uno dei posti più amati dai turisti è Malindi, una città antica situata sulla costa orientale dell’Oceano Indiano. Gode, come tanti posti del Kenya, di un clima tropicale tutto l’anno. Offre paesaggi stupendi e boschi con numerose specie di animali. Ma è famosa soprattutto per l’acqua limpida e calda del suo mare, la sabbia bianchissima, le splendide barriere coralline e le palme tropicali: un paradiso esotico a ridosso delle selvagge foreste della costa. Passeggiare sulle spiagge lunghe chilometri è davvero piacevole persino sotto il sole, perché la zona è sempre ventilata e il caldo è secco.
Maralal – Porta d’accesso verso il selvaggio Nord
Un’altra città da non perdere è Maralal, situata all’estremità orientale dell’altopiano Loroghi nella parte settentrionale della Rift Valley. Questo piccolo centro dall’atmosfera artistica è la porta d’accesso alle grandi avventure verso i maestosi paesaggi aridi e selvaggi del Kenya settentrionale.
Maralal, situata a 348 km da Nairobi, è considerata la mecca di nomadi, cammelli e amanti dell’avventura. Le 7 ore di strada per raggiungerla via Rimuruti offrono scenari spettacolari. La discesa nella preistorica gola della Great Rift Valley è emozionante e conduce alle fresche acque del lago Naivasha.
Proseguendo il viaggio, si costeggiano le montagne degli Aberdare, una delle terre più lussureggianti e fertili del Kenya. La sua foresta è punto di raccolta dell’acqua, preziosa per la fauna e la flora locale. A nord della catena Aberdare, il fiume Ewaso Narok balza per decine di metri formando le spettacolari cascate Thompson’s Falls, vicino Nyahururu, cittadina conosciuta dai viaggiatori per una sosta rifocillante prima di affrontare l’ultimo tratto di strada per Maralal.
Allontanandosi dagli Aberdares, il panorama muta dolcemente. Dai verdi altipiani frondosi si apre verso la savana e, più oltre, mostra terre sempre più brulle. Durante la stagione delle piogge, i fiumi stagionali formano pozze d’acqua naturali che abbeverano la fauna selvatica, i greggi e le mandrie delle comunità nomadi. Lungo il percorso si vedono elefanti, giraffe, zebre, gazzelle e lo sciacallo nero, comune in questa zona.
Il Maralal International Camel Derby
Maralal è famosa anche per un evento che ogni anno porta qui moltissimi visitatori stranieri: la corsa dei cammelli. Importante gara ed evento sociale: 3 giorni immersi nella cultura, nelle tradizioni e nel colore. Avventura allo stato puro.
Il Maralal International Camel Derby riempie le strade della città, ospitando i cammelli più belli e veloci che rivaleggiano durante le corse. Cavalieri professionisti e dilettanti concorrono per raccogliere fondi ‘per l’acqua e l’istruzione’. E con l’aiuto degli organizzatori dell’evento, questa gara permette di alleviare alcuni dei problemi che toccano le comunità locali, prevalentemente nomadi.
Durante il derby viene disputata anche una gara di mountain bike e di biciclette locali – “black mamba” -, che concorrono su un tragitto davvero arduo. Professionisti internazionali e amatori partecipano insieme all’evento. Il triathlon vede concorrenti singoli e in gruppo correre, pedalare e montare un cammello lungo un percorso di 10 km.
Maralal è un centro vitale per la popolazione locale, il popolo Samburu. Le strade brulicano di donne che vendono i loro gioielli, cesti, tessuti e medicine tradizionali. Durante il derby i viaggiatori possono vivere un’esperienza molto coinvolgente: partecipando attivamente alle feste e ai balli, imparando dai guerrieri Samburu come fabbricare lance o semplicemente godendosi la magica atmosfera.
Oltre Maralal si stende una delle zone più inesplorate del Kenya. Il territorio tra Maralal e il Lago Turkana è infatti ideale per gli amanti dell’avventura.
Kenya, paese pacifico come sempre
All’inizio dell’anno ci sono stati degli episodi di violenza post elettorali che sono stati erroneamente classificati come conflitti etnici. In realtà si è trattato di un problema politico, risolto politicamente in tempi brevi, cedendo il posto alla consueta pace.
Infatti il Kenya è uno dei pochi paesi africani che non hanno assistito a conflitti o guerre civili dopo l’indipendenza dagli inglesi nel 1963.
La sicurezza dei turisti è garantita da un’unità speciale di polizia keniota, il Tourism Police Unit, i cui agenti in borghese si trovano in tutti i luoghi generalmente frequentati dai visitatori.
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Stephen Ogongo