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Il Tavolo Asilo all’Ue: “Evacuare i rifugiati da Libia e Tunisia”

“Centinaia sono già morti nei viaggi della speranza. Sono al massimo 10 mila, l’Europa se ne faccia carico”

Roma – 22 aprile 2011 – Evacuare subito in Europa i rifugiati sub sahariani, soprattutto dal Corno d’Africa intrappolati in Libia e quelli che sono riusciti a passare in Tunisia,  ma non hanno la possibilità di ottenere una effettiva protezione nel Paese nordafricano.

È l’appello lanciato dai membri del Tvolo Asilo (L’ACLI, l’ARCI, l’ASGI, la FCEI, la Casa dei Diritti Sociali, il Centro Astalli, il Consiglio Italiano per i Rifugiati e Senza Confine) al Presidente del Consiglio Europeo Herman Achille  Van Rompuy, al Presidente del Parlmento Europeo Jerzy Buzek, al Vicepresidente della Commissione Europea Catherine Ashton, al Commissario per gli Affari Interni Cecilia Malmström, al Ministro degli Esteri Franco Frattini, al Ministro dell’Interno Roberto Maroni.

“Queste persone – spiegano le associazioni – non hanno altre possibilità se non quella di imbarcarsi dalla Libia su barche non adatte alla navigazione e mettere a rischio le proprie vite in un viaggio via mare per raggiungere un rifugio sicuro in Europa. Centinaia di loro sono già morti durante questi viaggi e di altre imbarcazioni non si hanno più notizie”.

“Vogliamo ricordare – sottolinea il Tavolo Asilo – l’immensa tragedia accaduta la notte tra il 5 e il 6 aprile quando almeno 260 rifugiati africani sono scomparsi nelle acque a 40 miglia a largo di Lampedusa. Questo e altri incidenti sarebbero potuti essere evitati se questi rifugiati fossero stati evacuati e trasferiti in Stati sicuri”.

L’Europa, scrivono i firmatari dell’appello,  “non dovrebbe continuare a essere silente e dovrebbe ora compiere una sforzo congiunto tra i  Paesi membri dell’Unione per organizzare trasferimenti verso i propri territori. Lanciamo questo appello allo stesso tempo ai Governi di tutti i Paesi membri, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea che è chiamata a coordinare le operazioni”.

Ma quante sono le persone che si trovano in questa situazione drammatica? “Non è possibile indicare numeri precisi, ma possiamo affermare che è un numero inferiore alle 10.000 persone”.

“Vogliamo ricordare – conclude il Tavolo Asilo – che le operazioni militari della NATO in Libia si basano sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1973 del 26 Febbraio 2011 che ha lo scopo di evitare la perdita di vite di civili. Il nostro appello va esattamente in questa direzione, ma non richiede alcuna operazione militare”.

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