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Il Viminale annuncia 850 nuovi posti di prima accoglienza per i migranti

Roma, 27 aprile 2023 – Sono partiti ieri sera dal centro di accoglienza di Lampedusa i primi 400 migranti. I trasferimenti continueranno oggi e venerdì e coinvolgeranno altre 2.500 persone. Il Ministero dell’Interno ha dichiarato che le operazioni sono svolte in collaborazione con le forze armate, la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto. Entro i prossimi venti giorni, saranno attivati 850 nuovi centri di prima accoglienza per fornire una soluzione strutturale e ridurre la pressione migratoria su Lampedusa e la Sicilia orientale.

Nel frattempo, il numero di migranti che arrivano in Italia nel 2023 sta superando i 40.000, quattro volte di più rispetto allo stesso periodo del 2022. Il sistema di accoglienza, che attualmente ospita 130.000 persone, è sotto forte pressione, e il Ministero dell’Interno sta cercando soluzioni per evitare di essere sopraffatto dai flussi migratori che sembrano inarrestabili, in particolare dalla Tunisia. Gli scenari che prevedono fino a 300-400.000 arrivi entro la fine dell’anno sono allarmanti. Oggi, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il Commissario per l’Emergenza, Valerio Valenti, terranno il primo incontro faccia a faccia con i governatori delle cinque regioni che non hanno firmato la dichiarazione di stato di emergenza: Puglia, Campania, Toscana, Emilia Romagna e Valle d’Aosta.

Intanto, lo sblocco sperato da Roma della tranche di 300 milioni di dollari del prestito del Fondo Monetario Internazionale alla Tunisia non si sta concretizzando, e le partenze dal Paese continuano a un ritmo elevato. La guardia costiera locale ha bloccato 524 persone a bordo di barche in difficoltà al largo delle proprie acque territoriali in una sola notte, ma altrettante sono arrivate a Lampedusa.

Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato: “Stiamo studiando insieme al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, strategie comuni per gestire i flussi migratori. Chiediamo aiuti immediati per la Tunisia, purtroppo siamo ancora indietro. Insistiamo perché la prima tranche di finanziamento venga concessa per consentire alla Tunisia di iniziare a fare le riforme, e man mano che le necessarie riforme vengono attuate, si potranno concedere ulteriori fondi”. Ha aggiunto: “Vediamo se il Fondo Monetario Internazionale, gli Stati Uniti e il resto dell’Europa saranno convinti”.

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