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Naufragio di migranti nel Mar Egeo: tragedia umanitaria evidenzia l’urgente necessità di azione

Il naufragio di un peschereccio al largo di Pylos, nel Peloponneso, mette in evidenza le lacune nella gestione dei flussi migratori e richiama all’azione immediata.

Roma, 15 giugno 2023 – La Guardia costiera greca sta portando avanti le operazioni di soccorso al largo della città di Pylos, nel Peloponneso, dopo il tragico naufragio di un peschereccio sovraffollato. Nonostante gli sforzi intensivi durante la notte, la ricerca non ha portato a nuovi sviluppi significativi.

Attualmente, il numero di superstiti si attesta a 104, mentre 78 corpi sono stati recuperati dalle acque, un numero inferiore rispetto a quanto inizialmente riportato ieri.

Le operazioni di recupero dei corpi sono state avviate durante la notte, con il trasferimento delle salme dalle imbarcazioni della Guardia costiera ai camion appositamente adibiti nel porto. Nel frattempo, l’identificazione delle vittime attraverso prelievi di campioni di DNA è attualmente in corso, come riportato dall’agenzia di stampa Ana-Mpa. I sopravvissuti, tutti uomini tra i 16 ei 40 anni, hanno trascorso la notte in un magazzino portuale, in attesa di essere trasferiti in un centro di accoglienza nell’entroterra, probabilmente a nord di Atene.

Il comandante e portavoce della Guardia costiera greca, Nikolaos Alexiou, ha dichiarato che la parte esterna del peschereccio era piena di persone e sospetta che lo stesso valga per l’interno. Sebbene non sia possibile fornire un numero preciso, Alexiou afferma che il numero delle vittime potrebbe essere molto elevato. Secondo l’OIM, potrebbero esserci state almeno 400 persone a bordo, mentre i sopravvissuti parlano di 750 passeggeri. Alarm Phone, il centro di assistenza per le chiamate di soccorso, conferma che è stato contattato per segnalare l’imbarcazione in difficoltà. Tuttavia, sostengono che non sia stata avviata un’operazione di salvataggio nonostante l’allerta inviata alle autorità greche ed europee.

Le prime testimonianze dei soccorritori indicano che nessuna delle persone a bordo indossava un giubbotto di salvataggio. L’Unione Europea ha espresso cordoglio per la tragedia, con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che si è dichiarata profondamente addolorata e preoccupata per il numero di persone scomparse. Ha sottolineato la necessità di continuare a lavorare insieme per prevenire tali tragedie, coinvolgendo gli Stati membri e i Paesi terzi.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha definito il naufragio un promemoria straziante dell’urgente necessità di porre fine al lucrativo business dei trafficanti di esseri umani. Ha annunciato che i leader dell’Unione Europea affronteranno questa questione durante il vertice di giugno. La commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, ha commentato duramente, sostenendo che la politica migratoria attuale non funziona adeguatamente e auspica che venga modificata con il nuovo Patto di migrazione e asilo. Ha anche elogiato il lavoro delle ONG, affermando che, nonostante le differenze tra di loro, fanno un ottimo lavoro nel salvare vite umane. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sottolineato che coloro che migrano in cerca di una vita migliore meritano sicurezza e dignità.

Tuttavia, i viaggi della speranza continuano nonostante le tragedie. In Grecia, altri 80 migranti sono stati salvati, mentre a Lampedusa sono sbarcati 20 migranti, tra cui due donne, provenienti da Guinea, Burkina Faso, Senegal e Mali. Inoltre, altri 23 migranti sono arrivati ad Augusta, in Sicilia, dopo essere stati alla deriva nel Canale di Sicilia.

Il naufragio nel Mar Egeo è una tragica testimonianza delle sfide e delle lacune nella gestione dei flussi migratori. Richiama l’attenzione sull’urgente necessità di azione concreta per prevenire tragedie umanitarie simili. È essenziale che gli Stati membri dell’Unione Europea lavorino insieme, coordinando le risorse e le politiche per garantire il salvataggio sicuro dei migranti e l’elaborazione umanitaria delle loro richieste di asilo. È inoltre cruciale affrontare il problema dei trafficanti di esseri umani, smantellando le reti criminali e adottando misure efficaci per prevenire la loro operatività.

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