(ANSA) – ROMA, 3 LUG – "Non possiamo assistere innocentemente al ritorno della discriminazione su base etnica". E’ quanto afferma il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, commentando l’iniziativa del Governo volta a "censire" la popolazione rom nelle città di Roma, Napoli e Milano attraverso il rilevamento delle impronte digitali, anche dei minori. "Non vogliamo mettere in dubbio la buona fede del ministro dell’Interno – spiega Olivero – ma i provvedimenti adottati dal governo sono nella forma e nella sostanza discriminatori e per questo preoccupanti e pericolosi. L’obbligo di rilevazione delle impronte digitali non è infatti indirizzato genericamente nei confronti di cittadini extracomunitari, come prevede il regolamento 380 dell’Unione europea, ma individua un’etnia specifica formata tra l’altro da cittadini comunitari e italiani. Ma i censimenti su base etnica sono per la nostra coscienza di cristiani, di italiani e di europei, assolutamente inaccettabili". "Se si vuole davvero arrivare – conclude – a un censimento della popolazione zingara in Italia ai fini di una migliore integrazione, si avvii un dialogo con la comunità rom per trovare forme eque e corrette per raggiungere questo obiettivo nel rispetto della dignità delle persone". (ANSA).
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NOMADI: IMPRONTE; ACLI, CENSIMENTI ETNICI INACCETTABILI
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