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Il nuovo patto sulla migrazione dell’UE: una prospettiva chiave sulle norme e procedure unificate

Roma, 29 aprile 2024 – Nell’ambito della politica migratoria dell’Unione Europea, il nuovo Patto sulla Migrazione si presenta come una svolta significativa, mirando a superare l’approccio nazionale e a stabilire regole e procedure uniformi in tutti gli Stati membri. L’accordo politico raggiunto tra Consiglio, Commissione e Parlamento il 20 dicembre 2023 ha delineato cinque tessere legislative chiave del Patto, le cui norme sono più numerose e dettagliate.

Una delle principali novità riguarda l’identificazione dei migranti, che prevede una procedura entro 7 giorni nei centri designati, includendo controlli sanitari e di sicurezza. I dati biometrici saranno raccolti nella banca dati Eurodac, con particolare attenzione alla protezione dei minori. L’Europarlamento ha sottolineato l’importanza di un robusto meccanismo di monitoraggio per garantire i diritti fondamentali durante lo screening.

La procedura di filtraggio delle richieste d’asilo prevede l’incanalamento dei migranti provenienti da Paesi con bassa percentuale di accoglimento delle richieste (20%) in una nuova Procedura Rapida. Questo assicura a tutti la possibilità di accesso alla protezione internazionale, con una risposta entro 3 mesi e il rimpatrio entro ulteriori 3 mesi per chi non ne ha diritto. Sono escluse dalla procedura le famiglie con bambini e i minori non accompagnati, salvo casi di rischio per la sicurezza.

La solidarietà obbligatoria è un concetto centrale introdotto dalla Regulation on Asylum Migration Management (Ramm), con una quota standard di 30mila ricollocamenti annui. Gli Stati membri potranno contribuire con misure finanziarie o altre forme di supporto, soprattutto in situazioni di crisi dovute a flussi massicci o forza maggiore. La Commissione potrà intervenire per garantire ulteriore sostegno ai Paesi coinvolti.

Il concetto di “Paese terzo sicuro” è introdotto come criterio nella procedura di filtraggio, consentendo la bocciatura della richiesta di asilo se il richiedente ha un “collegamento ragionevole” con un tale Paese. Questo mira a facilitare i rimpatri verso Paesi considerati sicuri.

In conclusione, il nuovo Patto sulla Migrazione dell’UE rappresenta un passo significativo verso una gestione più efficace e uniforme delle sfide legate alla migrazione. L’equilibrio tra protezione dei diritti fondamentali e gestione dei flussi migratori emerge come un obiettivo centrale, con l’accento sulla solidarietà tra gli Stati membri e sull’implementazione di procedure chiare e trasparenti.

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