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Genova, proteste dei residenti contro l’allontanamento improvviso di migranti: “Tra loro anche bambini”

Roma, 25 giugno 2024 – Nel quartiere periferico di Oregina, un gruppo di residenti e membri del coordinamento delle Associazioni di Oregina e Lagaccio ha manifestato il proprio dissenso contro la decisione della Prefettura di trasferire improvvisamente settanta migranti, inclusi trenta bambini, in seguito a episodi di tensione con un asilo locale. La decisione di spostare i migranti, presa dopo alcune lamentele per giocattoli rotti e rifiuti gettati a terra, ha suscitato una ferma opposizione da parte della comunità locale.

Genova, la protesta: “Non spostate i migranti”

“Non è accettabile spostare settanta migranti da un giorno all’altro solo per poche proteste, per qualche giocattolo rotto dai bambini. Se succede, io qui mi ci incateno”, ha dichiarato uno dei residenti. La comunità ha espresso preoccupazione per l’impatto negativo che questo trasferimento avrebbe sui migranti, in particolare sui bambini che sono già integrati nelle scuole locali.

Davide Toso, membro della segreteria del coordinamento, ha sottolineato l’importanza dei risultati ottenuti finora attraverso il lavoro comunitario e volontario. “Sarebbe davvero un disastro perdere i tanti risultati ottenuti con lavoro e fatica. Corsi di italiano con i volontari, momenti di festa. Per queste persone si spezzerebbe ogni rapporto umano e lavorativo. E i bambini sono già inseriti a scuola”. La lettera inviata alla prefetta di Genova, Cinzia Torraco, quindi, chiede di riconsiderare la decisione del trasferimento, evidenziando l’importanza della continuità nelle relazioni umane e nel supporto comunitario per i migranti. La comunità di Oregina si è mobilitata per dimostrare che, nonostante alcuni episodi di tensione, la convivenza pacifica e l’integrazione sono possibili e già in atto.

Questa mobilitazione rappresenta un raro esempio di solidarietà e supporto verso i migranti da parte dei residenti locali, che riconoscono il valore delle relazioni costruite e dei progressi fatti. Mentre l’Italia continua a confrontarsi con le sfide legate all’accoglienza dei migranti, storie come questa evidenziano l’importanza della coesione sociale e della volontà di costruire comunità inclusive e solidali.

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