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Colf e badanti, nel 2025 in Italia serviranno più di 2 milioni di lavoratori domestici

Roma, 9 luglio 2024 – La popolazione italiana continua a invecchiare, ponendo il Paese di fronte a una crescente necessità di personale per l’assistenza agli anziani e il supporto domestico. Secondo il 3° Paper del Rapporto 2024 “Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico”, presentato oggi da Assindatcolf e dal Centro Studi e Ricerche Idos, entro il 2025 le famiglie italiane avranno bisogno di circa 2 milioni e 288mila colf e badanti.

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Colf e badanti, una domanda in crescita

Le stime indicano che serviranno circa 1 milione e 25mila badanti e 1 milione e 262mila colf per soddisfare le esigenze delle famiglie italiane. Di questi, 1 milione 524mila saranno lavoratori stranieri, mentre 764mila saranno italiani. Il rapporto evidenzia come il fabbisogno complessivo includa non solo le famiglie che hanno già lavoratori in regola, ma anche coloro che attualmente impiegano personale senza contratto o che non hanno ancora provveduto all’assunzione per motivi economici. La Lombardia guida la classifica delle regioni con il maggior fabbisogno di badanti, stimato in 141mila lavoratori. Seguono la Campania (98mila), la Sicilia (97mila), il Lazio (93mila) e la Puglia (86mila). La regione con la quota più bassa di badanti straniere è la Sardegna, con meno del 19% del totale, mentre Emilia-Romagna e Lombardia registrano la quota più alta, intorno all’85%.

Per quanto riguarda le colf, poi, la Lombardia e il Lazio saranno le regioni con la maggiore necessità, rispettivamente con 209mila e 208mila lavoratori. Seguono la Sicilia (177mila), la Campania (158mila) e la Puglia (100mila).

Il rapporto, inoltre, passa in rassegna le contorsioni legislative che complicano l’inserimento occupazionale dei lavoratori stranieri in Italia. Negli ultimi decenni, le norme restrittive hanno spesso costretto i datori di lavoro a ricorrere all’assunzione di lavoratori non comunitari già presenti sul territorio, spesso in condizioni di irregolarità. Questa pratica, resa necessaria dalla mancanza di titoli di soggiorno validi, ha portato molti a regolarizzare successivamente i rapporti di lavoro attraverso i decreti flussi annuali, utilizzati come regolarizzazioni mascherate. Assindatcolf e Centro Studi e Ricerche Idos sottolineano l’importanza di basare le quote del comparto domestico su stime realistiche del fabbisogno di manodopera aggiuntiva dall’estero. Una programmazione più accurata, sottolineano infatti, potrebbe riportare le assunzioni all’interno dell’ambito legale, contribuendo a sanare e legalizzare l’intero processo.

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