in

L’asse nord-sud si consolida: Meloni e i falchi europei sul dossier migranti

Roma, 20 dicembre 2024 – Nonostante un intenso stato influenzale, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha voluto mancare all’importante riunione sui migranti, tenutasi presso l’Europa Building con i leader dei cosiddetti “falchi” europei. L’incontro ha visto la partecipazione di dieci capi di governo e della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “È stata una riunione di coordinamento, molto positiva”, hanno commentato fonti diplomatiche, soddisfatte della chiara agenda delineata per affrontare il dossier migranti.

Nuove misure in arrivo

Von der Leyen ha presentato una tabella di marcia ambiziosa: entro febbraio sarà pronta una nuova direttiva sui rimpatri, mentre per giugno si prevede l’adozione di codici aggiornati per definire i “Paesi sicuri” di origine. La novità è che anche Paesi con situazioni di sicurezza non omogenee potrebbero essere inclusi nella lista. Si tratta di un passo significativo verso un quadro normativo europeo più chiaro ed efficace.

Parallelamente, emerge una nuova alleanza tra Nord e Sud Europa, orchestrata da Italia, Olanda e Danimarca. Tra i partecipanti figuravano anche i leader di Polonia, Grecia, Cipro, Ungheria, Svezia, Malta e Repubblica Ceca. La convergenza su una linea dura sarà ribadita durante il vertice del weekend in Lapponia tra Italia, Svezia, Finlandia e Grecia.

La strategia del “Modello Italia-Albania”

La riunione ha posto l’accento sull’importanza di rafforzare i concetti di “Paese sicuro di origine” e “Paese terzo sicuro”, promuovendo soluzioni innovative come il modello Italia-Albania. Quest’ultimo potrebbe essere esteso a livello comunitario attraverso la creazione di “returns hubs” in Paesi terzi, un’iniziativa mirata a fermare i migranti illegali nei loro Paesi di origine o di transito.

Tensioni e sfide giuridiche

L’urgenza di Meloni è dettata anche da sviluppi giuridici interni ed europei. La Cassazione italiana ha chiarito che è la politica a decidere la designazione di un Paese come sicuro, sebbene i giudici possano valutarne la legittimità. Questo principio è al centro del caso Open Arms che coinvolge Matteo Salvini, e che potrebbe generare frizioni nella maggioranza.

Sul fronte europeo, la Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che nessun Paese può bloccare l’applicazione del regolamento di Dublino III per presunte carenze sistemiche, una sentenza che complica la posizione dell’Italia nei frequenti scontri con la Germania sul tema dei ricollocamenti.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Migranti. Cassazione: governo decide Paesi Sicuri, ma giudice può disapplicare

Sinergia tra Meloni e von der Leyen: “Intensificare la lotta al traffico di migranti”