"E’ al di sotto delle esigenze del Paese"
ROMA, 5 dicembre 2008 – "Apprezziamo che il governo abbia rigettato la proposta provocatoria e razzista della Lega che chiedeva uno stop ai flussi migratori per due anni. Tuttavia il decreto flussi per il 2008 è insufficiente e non risponde alle domande delle famiglie e del mondo produttivo".
Lo ha affermato il capogruppo del Pd in commissione Politiche Comunitarie Sandro Gozi per il quale 150.000 nuovi ingressi "sono troppo pochi: per le collaborazioni domestiche ci sono oltre un milione di lavoratori e lavoratrici in attesa di sanatoria ed è ancora troppo elevata la quantità di lavoro irregolare che caratterizza molti settori produttivi del paese".
E’ un decreto, prosegue Gozi, "al di sotto delle esigenze del Paese" e "su cui auspichiamo un ripensamento nelle sedi parlamentari". "Si prevede poi l’accoglimento delle sole istanze delle persone fisiche che dimostrano maggiore radicamento sul territorio nazionale. Una norma ambigua che in contraddizione con la stessa Bossi-Fini che prevede l’accoglimento di tutti coloro in possesso di un contratto di lavoro". Quindi Gozi paventa l’introduzione di "ulteriori e ingiustificate selezioni all’ingresso".
Secondo Gianclaudio Bressa, vice capogruppo del Pd alla Camera, il decreto flussi 2008 è "al di sotto della soglia del buon senso", sostenendo che provvedimenti come questi "costituiscono una diabolica macchina di produzione di irregolari". Per Bressa, finché "non si affronterà seriamente in termini di numeri la dimensione dell’immigrazione in Italia si condannano persone che sono già qui e che qui lavorano, assistono e producono reddito ad un destino di irregolarità, con tutte le conseguenze che questo significa".
"Se a questo aggiungiamo poi – ha proseguito l’esponente del Pd – l’introduzione di nuovi stravaganti criteri di selezione tipo ‘l’accoglimento delle istanze delle sole persone fisiche che dimostrano maggiore radicamento sul territoriò c’é seriamente da temere il peggio". Tutto questo porta Bressa a concludere che quello italiano "é il governo più xenofobo e incivile d’Europa".
s.c.