Sono soprattutto lavoratori domestici, ma crescono gli imprenditori. Il rapporto della Comunità di Sant’Egidio
Roma – 28 giugno 2011 – Gli immigrati in Lazio sono ufficialmente 497.940, ma le presenze reali potrebbero sfiorare quota 600.000. Nella provincia di Roma e’ presente l’81,5 % (405.567 persone), di cui 320 mila solo nella città di Roma.
E’ quanto si legge nel ‘Primo rapporto sulla povertà a Roma e nel Lazio’, presentato ieri, nato dalla collaborazione tra la Comunità di Sant’Egidio, la Camera di Commercio di Roma e che e’ parte di un progetto con il ministero del Welfare e del Lavoro.
Le comunità più ampie sono quella rumena 65 mila persone; quella filippina ,27 mila; polacca, 12.679; e del Bangladesh, 12.154. Il 53,5 % degli immigrati sono donne e il 16,5% minori. E’ forte la presenza di bambini figli di stranieri a Roma tanto che nel 2009 sono stati l’11% di tutte le nascite.
Gli stranieri, secondo il rapporto, lavorano principalmente nel campo dei servizi alla persona lavoro domestico, aiuto ad anziani, bambini e disabili, ma hanno anche un ruolo attivo nell’imprenditoria. Tra il 2007 e il 2008 la crescita di imprenditori stranieri e’ stata pari al +7,6% rispetto ad un aumento dello 0,8% degli imprenditori italiani.
Dai dati della Mensa di Via Dandolo 10 e il Centro Genti di Pace della Comunità di Sant’Egidio, che con quasi 300.000 immigrati assistiti negli ultimi 26 anni offrono un punto di osservazione dei flussi migratori, si evince che negli ultimi anni c’e’ stato un calo considerevole dei nuovi arrivi che dai 13mila annuali sono passati a 5 mila. Mancano però i dati dell’ultima ondata migratoria proveniente dai Paesi nordafricani.