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Servizio Civile. Il giudice conferma: “Va aperto ai giovani stranieri”

Il Tribunale di Milano respinge l’appello del governo: “Escluderli è una discriminazione”. Asgi e Avvocati per Niente: “Palazzo Chigi si adegui”

Roma – 21 dicembre 2012  – Con buona pace del governo, alla fine hanno  vinto le seconde generazioni. Il prossimo bando per reclutare volontari del Servizio Civile andrà aperto ai giovani che non hanno la cittadinanza italiana, perché anche quando si parla di solidarietà non si possono fare distinzioni.

Lo hanno deciso i giudici della Corte di Appello di Milano, respingendo l'appello presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro l’ordinanza del giudice del lavoro del Tribunale di Milano  del  9 gennaio scorso. Questa aveva accolto il ricorso presentato  da un  giovane di origine pachistana insieme ad ASGI e Avvocati Per Niente per ammettere anche i ragazzi non italiani al Servizio Civile Nazionale.

La Corte di Appello,  come spiega una nota dell’Asgi, ha confermato la decisione di primo grado, dichiarando che l’esclusione dei giovani stranieri costituisce un’illegittima discriminazione. L’istituto del Servizio  Civile è infatti  collegabile all’adempimento del dovere di solidarietà sociale, al quale devono essere chiamati tutti coloro che vivono sul territorio nazionale, avendovi stabile residenza, senza distinzioni fondate sulla cittadinanza.

A fine ottobre, rispondendo a un’interrogazione alla Camera, il ministro per l’interrogazione Andrea Riccardi aveva annunciato che anche nel prossimo bando ci sarebbe stato il requisito della cittadinanza italiana. Una posizione dettata da un parere dell’Avvocatura dello Stato, che però adesso andrà rivista alla luce delle sentenza di Milano.

Le associazioni che hanno appoggiato questa battaglia si aspettano che il governo si adegui. “La Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione – scrivono Asgi e Avvocati per Niente – si adoperino affinché il nuovo bando per la selezione dei volontari del SCN, atteso per i primi mesi del prossimo anno, non contenga più il requisito della cittadinanza italiana, ma venga esteso anche ai giovani di cittadinanza straniera regolarmente residenti in Italia”.

Rimane, però, un’incognita. La mancanza di fondi mette a rischio la sopravvivenza stessa del Servizio Civile Nazionale. Per tutti, vecchi e nuovi italiani.

Elvio Pasca

 

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